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Basta essere avvelenati dalla Monsanto!

Sì, la Monsanto, quella delle sementi geneticamente modificate di mais, ma anche soia e persino cotone, che commercializza il glifosato, l’erbicida mirato a neutralizzare le erbacce ‘indesiderate’ nei campi, come quelle che crescono lungo i muri e osano spuntare a lato dei marciapiedi cittadini.

 

 

L’erbicida RoundUp della multinazionale Monsanto è da tempo al centro di una girandola di pareri tecnici sulla sua pericolosità per la salute umana. Nel marzo 2015 l’OMS aveva classificato il glifosato come «probabilmente cancerogeno per l’uomo», allarmismi smentiti il 12 novembre 2015 dall’Efsa, l’Autorità europea per la sicurezza alimentare di Parma, definendo “improbabile” il pericolo.

Tuttavia, su un’autorevole testata giornalistica nazionale, in un articolo del 22 aprile 2016, si legge: “Dopo i residui ritrovati nelle birre tedesche e poi in quelle svizzere, il Test Salvagente ha portato i risultati delle prime analisi italiane effettuate da laboratori accreditati su una cinquantina di alimenti, ad esempio corn flakes, farine, biscotti, fette biscottate e pasta”, trovando una contaminazione diffusa. Le associazioni di categoria prontamente hanno ribadito che le “quantità rilevate sono così minime che non sarebbe possibile superare i limiti di sicurezza stabiliti dalle autorità sanitarie neppure mangiando 200 kg di cibo al giorno”.

 

Il Parlamento Europeo, dopo alcuni rinvii, dovrebbe dare un parere entro il 30 giugno 2016. Si spera nel silenzio assenso, nel senso che per fermare il rinnovo della licenza di diffusione del glifosato in Europa basterebbe che in seno al Comitato pertinente (Paff – “on plants, animals, food and feed” / piante, animali, alimenti e mangimi), non si ottenga la maggioranza. Il rischio, infatti, sarebbe, che i membri si pronuncino sul rinnovo della concessione di utilizzo.

 

Nell’Editoriale dello scorso 15 marzo (http://www.egnews.it/dossier-glifosato-tutti-avvelenati/) l’avevamo già annunciato. E avevamo fatto rifermento ad un movimento di protesta. Ma è da un bel po’ che si sta muovendo una altamente qualificata fonte che incarna la pressione dell’opinione pubblica mondiale, la piattaforma Avaaz, organizzazione non governativa nata nel 2007 a New York, e considerata “la più potente rete attivista online del globo”, oltre 24 milioni di membri iscritti in 194 paesi diversi.

 

Si teme la reazione della Monsanto, perciò Avaaz sollecita tutti i suoi iscritti a donazioni per finanziare ricerche scientifiche indipendenti, continuare a far pressione sui governi e portare la battaglia dall’Europa al resto del mondo.

 

A quanto viene detto, secondo la Reuters, a gennaio 2016 la Monsanto ha iniziato una causa allo Stato della California GLIFOSATO BANDITO IN CALIFORNIApgche aveva proposto di inserire il glifosato nella sua lista delle sostanze cancerogene. Ecco come funziona il potere delle multinazionali.

 

Inutile continuare a tartassare i lettori sui pericoli che incombono sul nostro agroalimentare dalla firma ai trattati transoceanici, su cui gli Stati Uniti premono e pure i nostri governanti, nonostante i comitati di protesta. Qui si tratta non dell’ipotetico futuro, bensì del presente.

 

 

( Fonte Egnews )

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Giudice degustatore ai Concorsi Enologici Mondiali più prestigiosi tra i quali:

» Il Concours Mondial de Bruxelles che ad oggi ha raggiunto un numero di campioni esaminati di circa n. 9.080, dove partecipo da 13 edizioni ( da 9 in qualità di Presidente );

>>Commissario al Berliner Wine Trophy di Berlino

>>Presidente di Giuria al Concorso Excellence Awards di Bucarest

>>Giudice accreditato al Shanghai International Wine Challenge

ed ai maggiori concorsi italiani.