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Conclusa la vendemmia 2013 alla Cantina di Vicobarone

Nella settimana tra il 14 e il 18 ottobre si è chiusa la lunga vendemmia 2013 alla Cantina di Vicobarone. Una vendemmia dai contorni particolari, spesso in controtendenza rispetto a ciò che è accaduto in altre aree italiane.

 

Volendo schematizzarne i caratteri potremmo farlo in quattro punti:

quella del 2013 è stata una vendemmia “tradizionale”, senza i forti anticipi di maturazione degli ultimi anni e con la conclusione della raccolta delle uve nere a metà ottobre;

in questa annata è prevalso il vigneto sul vitigno e sono tornati in evidenza i terreni ben esposti, dove la qualità dell’ambiente fa la differenza, soprattutto per le uve nere;

la maturazione delle uve ha avuto andamenti diversi da zona a zona anche nella medesima fascia altimetrica e questo ha comportato una raccolta mirata ai caratteri del singolo vigneto;

le gradazioni zuccherine e quindi quelle alcoliche sono risultate buone, ma senza le punte degli ultimi anni. Per contro, risulta elevati il tenore in acidità, con pH bassi e buone quantità di acido malico e tartarico.

 

Rispetto alla quantità, non si sono verificati i bruschi incrementi segnalati da altre zone italiane: sui Colli Piacentini la vendemmia 2013 segna quantitativi paragonabili all’anno scorso, quindi in linea con un’annata tendenzialmente scarsa.

 

Volendo scendere nei particolari, la parola passa all’enologo della cantina Paolo Bernardi, che esprime un giudizio di buona soddisfazione. “Nel complesso, possiamo dire di essere più contenti dei risultati conseguiti con le uve bianche (in particolare Malvasia di Candia Aromatica e Ortrugo) rispetto a quelle a grappolo nero (soprattutto Barbera e Croatina). Anche a vino compiuto, i prodotti bianchi ci danno maggiore entusiasmo, grazie a un complesso olfattivo molto ampio e a una sapidità sicura e armonica. Anche la quantità nelle uve bianche ci ha premiato con un piccolo incremento rispetto al 2012.”

 

Passando alle uve nere e ai vini rossi, Barbera e Croatina avrebbero avuto bisogno di qualche giorno di caldo in più e in questo modo avrebbero potuto dare prodotti davvero completi.

“Ogni anno, com’è logico, è diverso dagli altri. – ci ricorda Paolo Bernardi – Quest’anno faremo i conti con ricchezze alcoliche un po’ meno esuberanti e con acidità più decise, ma il tempo e la tecnica aiuteranno a trovare le migliori armonie possibili. Le partite che abbiamo già svinato ci confermano questo trend tra alcool e acidità. Dal punto di vista estetico, c’è la presenza di colori belli, di ottima tonalità e buona intensità. Staremo a vedere come evolveranno nel futuro, tenendo conto che la parte preponderante verrà commercializzata giovane e solo una quota, quella di vini più strutturati, verrà destinata a più lunghe maturazioni e affinamenti.”

 

Vicobarone, 25 ottobre 2013

 

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