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Dal campo alla vigna: quando il vino lo producono i calciatori (e gli allenatori)

Da Andrea Pirlo a Paolo Rossi, passando per Luciano Spalletti: la liason tra il mondo del calcio e il vino è sempre più fruttuosa. Per conoscerli tutti God Save The Wine il 2 marzo a Firenze. Seguici anche su Facebook

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Andrès Iniesta tra le sue vigne

Quando il calcio scende in campo, o meglio, nella vigna. Sarà perché in un grande vino c’è la stessa effimera genialità che si riscontra nei grandi giocatori, o perché un bicchiere di rosso si sposa benissimo con analisi tattiche e riflessioni post-partita, da sempre il nettare di Bacco ha suscitato un fascino particolare su calciatori e allenatori. Così quello tra pallone e vino è divenuto un connubio prolifico di incontri, idee, esperienze e racconti. Storiche le cene post partita con gli allenatori avversari innaffiate dai migliori vini di Sir Alex Ferguson, che più di tutti amava le bottiglie portate da Mancini e Ancelotti, incontrati più volte sia in Premier che sui campi europei. D’altronde la passione degli allenatori italiani per l’enologia ha radici profonde: da Nereo Rocco, passando per Enzo Bearzot fino ad arrivare a Fabio Capello.

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La famiglia di Alberto Malesani

 

Ma tra esperti, appassionati o semplici bevitori c’è anche chi prende le cose più seriamente diventando viticoltore, acquistando e gestendo ettari di vigna e, più raramente, infilandosi le galosce per lavorare tra i filari. Il capostipite degli allenatori-viticoltori è stato senza dubbio lo svedese (ma italiano d’adozione) Nils Liedholm. Dapprima bandiera del Milan con cui ha vinto ben quattro scudetti negli anni ’50, il Barone è stato poi allenatore galantuomo e visionario, scaramantico e paradossale, che è riuscito a vincere oltre che con il Milan, anche uno storico scudetto con la Roma. Dal 1973 la sua storia è strettamente legata al Monferrato, precisamente a Cuccaro, dove nella sua tenuta Villa Boemia ha iniziato a coltivare uve autoctone come Barbera e Grignoletto per soddisfare le richieste di amici e parenti. Con il tempo la produzione si è ampliata, sono stati piantati anche Pinot Nero, Cabernet Sauvignon e Franc e nel 1985 Villa Boemia è diventata una cantina a tutti gli effetti: i processi di vinificazione, stoccaggio e imbottigliamento avvenivano in loco ed erano gestiti dal figlio Carlo. Nei 10 ettari di proprietà tra le colline del Monferrato la famiglia Liedholm ha continuato a produrre vini (circa 90 000 mila bottiglie l’anno) anche dopo la morte di Nils, tra cui la DOCG Barbera d’Asti e la DOC Grignolino del Monferrato Casalese, fino al 2015 quando ha venduto a un gruppo italo-cinese.

 

Alberto Malesani a fine anni ’90 ha scritto la storia calcistica del Parma, portando la squadra dell’allora presidente Tanzi a vincere una Coppa Italia, una Supercoppa Italiana e la Coppa Uefa del 1999. Applaudito per il suo calcio spigliato e offensivo e idolo dei social per le sue pirotecniche conferenze stampa. Nel 2015 si è preso una pausa da un calcio che non sapeva più apprezzarlo dedicandosi all’azienda agricola La Giuva. Sulle alture veronesi di Trezzolano l’ex allenatore di Parma, Genoa e Panathinaikos si rilassa lavorando la terra tra i filari accompagnato dalle figlie Giulia e Valentina. Quella della famiglia Malesani è una ricerca dedicata all’esaltazione dei vitigni autoctoni che punta sul biologico: Corvina, Corvinone, Rondinella e Oseleta, uve che secondo le differenti vinificazioni danno vita a grandi classici veneti come il Valpolicella, l’Amarone e il Recioto. Luciano Spalletti non ha mai nascosto l’amore per la sua terra.

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Alberto Malesani

 

Un richiamo ancestrale che lo spinge a tornare nella sua Certaldo appena gli impegni con la sua Roma glielo permettono. Nel vicino comune di Montaione l’allenatore toscano ha acquistato una tenuta adibendola ad agriturismo di lusso. Una decina di ettari con boschi, olivi, lago, piscina e vigne. Proprio quest’ultime rappresentano la più recente sfida di Luciano Spalletti, che lo scorso venti dicembre durante la conferenza di vigilia di Roma-Chievo ha presentato il suo “Bordocampo”. Un Toscana IGT prodotto da una selezione di uve Sangiovese e Merlot che l’allenatore metterà a breve sul mercato con una produzione annua di circa 10.000 bottiglie.

 

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Andrea Pirlo è proprietario Pratum Coller, azienda biologica che produce circa 25 mila bottiglie l’anno

 

Solo alcuni giocatori ti rapiscono per tocco di palla, intelligenza e classe, pochi che sono amati da tutti, anche dai tifosi avversari, e pochissimi che riescono pure a vincere tanto: uno di questi è Andrea Pirlo. Il centrocampista dei New York Cosmos ha nel suo palmares un Mondiale, sei scudetti con Juve e Milan, due Champions League con i rossoneri e una passione per l’enologia che è famosa in tutto il mondo. Pirlo è partito da Flero, cittadina alle porte di Brescia dove inizia la Val Padana, ed è qui che tornerà dopo il suo addio al calcio. Nel 2007 l’allora centrocampista del Milan decide di convertire il piccolo appezzamento di 7 ettari di proprietà della famiglia alla produzione vitivinicola. Nasce così Pratum Coller, azienda biologica che produce circa 25 mila bottiglie l’anno divise tra due rossi (blend di Marzemino, Merlot, Sangiovese e Cabernet), un rosato e un bianco vinificato con Trebbiano di Lugana, tutti con IGP Montenetto di Brescia.

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La Bodega Iniesta copre quasi 200 ettari

 

Andrès Iniesta condivide la classe, la posizione in campo, la bacheca ricca di trofei, ma soprattutto l’interesse per l’enologia. La Bodega Iniesta è una cantina dai numeri importanti: quasi 200 ettari coltivati a vigna e più di un milione di bottiglie esportate in tutto il mondo anche grazie alla fama mondiale che ha acquisito Don Andrès nei suoi anni al Barcellona e alle imprese con la Roja. Tali numeri fanno dell’azienda di famiglia la più grande cantina della DO Manchuela, zona da sempre molto vocata alla produzione vinicola situata tra Valencia e Albacete nella Castiglia-La Mancha. Il centrocampista blaugrana ha coronato il sogno del padre di avere una cantina propria. Josè Antonio Iniesta infatti ha iniziato questo progetto negli anni ’90 acquistando 10 ettari di terra vicino alla sua Fuentealbilla. I successi sul campo del figlio sono strettamente intersecati con la crescita della produzione del vino di famiglia. Con il primo contratto da professionista infatti Andrès ha comprato una tenuta di 300 ettari, fino ad arrivare al 2010 quando dopo il mondiale nasce la Bodega Iniesta come è oggi: una grande azienda che produce olio, formaggi e diciotto vini differenti tra bianchi, rossi, bollicine, biologici e non.

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Un tweet celebrativo per l’azienda di Andrea Barzagli

 

Nello spogliatoio bianconero non devono essere mancate degustazioni e digressioni sul vino. Anche Andrea Barzagli è un appassionato viticoltore. Da buon toscano ama il vino, ma a differenza dei suoi colleghi la sua azienda non è nella sua terra natia: il difensore bianconero è infatti socio di un’azienda agricola del messinese, “Le Casematte”. Ha quindi scommesso sulla terra che l’ha portato alla ribalta da calciatore, i quattro anni passati al Palermo sono stati infatti fondamentali per la carriera di Barzagli, che proprio con la maglia rosanero ha conquistato un posto nell’Italia campione del mondo in Germania. Dai 500 metri di Faro Superiore si ammira la punta di terra che divide il Tirreno dallo Jonio e qui Casematte è riuscita a valorizzare tutte le caratteristiche della piccola Faro DOC. Un’azienda che lavora in agricoltura biologica e mira all’esaltazione di particolari vitigni autoctoni come il Nerello Mascalese, che insieme al Nerello Cappuccio, al Nocera e al Nero d’Avola danno “Faro”, che si è aggiudicato più volte i 3 bicchieri del Gambero Rosso.

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Paolo Rossi coltiva principalmente Sangiovese e in piccola parte Merlot e Cabernet

Paolo Rossi è un altro campione del mondo che si dedica alla viticoltura. Il bomber del mondiale ’82 e pallone d’oro nello stesso anno, si divide tra la frenetica vita milanese da commentatore e la rilassante campagna del suo resort Poggio Cennina a Bucine tra le colline aretine. Nell’incontaminata Val D’Ambra Rossi insieme al socio Luigi Pelaggi coltiva 7 ettari principalmente dedicati al Sangiovese, e in piccola parte a Merlot e Cabernet appoggiandosi a cantine vicine per la vinificazione. Frutto della sua passione è il Borgo Cennina Rosso, affinato per circa un anno in barriques di rovere francese e sei mesi in bottiglia. In questa speciale selezione di calciatori enologi non poteva mancare il Presidente dell’Associazione Italiana Calciatori Damiano Tommasi. Originario di Negrar, in Valpolicella, l’ex centrocampista della Roma continua a sviluppare in questa zona le sue due passioni più grandi. E’ presidente della squadra dilettantistica del Sant’Anna d’Alfaedo e proprietario della tenuta San Micheletto dove ha un piccolo vigneto, la cui vinificazione è affidata alla storica cantina Pietro Zandini. Frutto di questa collaborazione sono “17”, un Valpolicella Ripasso DOC e “Anima Candida”, Amarone DOCG. Entrambi i vini celebrano la sua carriera da calciatore. Il primo riporta il suo numero di maglia preferito, mentre il secondo richiama il suo passato giallorosso. La tifoseria romanista infatti aveva soprannominato in questo modo Tommasi per la sua proverbiale correttezza e professionalità, che ne hanno fatto un giocatore sempre molto apprezzato, anche dalle tifoserie avversarie.

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Damiano Tommasi

 

Alcuni di questi vini, insieme a quelli di altri calciatori come Bonera, Gamberini, Dainelli e Hamrin, saranno presenti all’evento God Save The Wine, che si terrà a Firenze al Fashion Foodballers giovedì 2 marzo. Un incontro all’insegna della convivialità e dello sport, con protagonista il vino, che sarà accompagnato da un menù degustazione al costo di 25 euro. Mattatore della serata sarà Luciano Spalletti il quale, insieme al calciatore del Chievo Dario Dainelli, presenterà il suo Bordocampo e i vini di tutti gli altri calciatori.

 

 

( Fonte Repubblica )

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Giudice degustatore ai Concorsi Enologici Mondiali più prestigiosi tra i quali:

» Il Concours Mondial de Bruxelles che ad oggi ha raggiunto un numero di campioni esaminati di circa n. 9.080, dove partecipo da 13 edizioni ( da 9 in qualità di Presidente );

>>Commissario al Berliner Wine Trophy di Berlino

>>Presidente di Giuria al Concorso Excellence Awards di Bucarest

>>Giudice accreditato al Shanghai International Wine Challenge

ed ai maggiori concorsi italiani.