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Fivi chiede alla Camera una proroga per il registro telematico

La Federazione Italiana Vignaioli Indipendenti, Fivi, ha espresso la sua preoccupazione per l’ormai imminente termine del periodo sperimentale del registro telematico. Uno strumento utile, ma che al momento sta creando non pochi problemi, soprattutto ai piccoli produttori.

 

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Rappresentata dalla presidente Matilde Poggi nell’audizione del 29 marzo della Commissione Agricoltura della Camera, assieme a Agrinsieme (Confagricoltura, CIA, Copagri, Alleanza delle cooperative italiane-agroalimentare), Coldiretti, UeCoop e Unci e delle associazioni Assoenologi, Asso-Odc, Federdoc, Federvini e Unione Italiana Vini (UIV), la Fivi ha portato avanti le istanze dei vignaioli indipendenti, e ha chiesto nuovamente l’esenzione dall’utilizzo del registro informatico per le aziende che producano meno di 300 ettolitri di vino all’anno. Matilde Poggi chiede comunque che il sistema vada a regime solo quando gli enti cerificatori delle doc saranno in linea con il SIAN, affinchè i vignaioli non siano obbligati a fare la medesima comunicazione due volte.

L’audizione è stata anche l’occasione per porre l’attenzione su un altro tema tanto caro a Fivi: la richiesta di modifica dei criteri di rappresentatività all’interno dei Consorzi di tutela. “C’è stata una positiva apertura da parte di tutti – dichiara la presidente Poggi – sulla necessità di rivedere una legge che di fatto rende non scalabili le maggioranze dei Consorzi. Questo ci lascia ben sperare per il futuro”.

 

 

( Fonte mark-up.it )