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Genova, malattie del fegato: l’alcol ha superato l’epatite C

Gli esperti a confronto all’Ordine dei medici

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( Il direttore del Centro alcologico regionale ligure Gianni Testino )

 

Pomeriggi interi passati davanti al computer, adolescenti consumatori abituali di alcol e problemi al fegato che si manifestano già nei bambini. E’ la preoccupante fotografia che arriva dal report presentato ieri durante “La giornata del fegato sano”, organizzato dal Centro Alcologico Regionale in collaborazione con Asl3 Genovese.

In Liguria quasi un caso su due di malattie del fegato è causato dall’alcol, un trend in aumento. «Fino a qualche anno fa la prima causa era riconducibile all’epatite C che oggi si ferma al 30% dei casi. Con l’arrivo dei nuovi farmaci si riesce a curare quasi la totalità dei pazienti — spiega Gianni Testino, direttore del Centro Alcologico del San Martino — Tanto che alcol e sindrome metabolica diventeranno la prima causa dei trapianti di fegato».

Secondo i dati diffusi dall’Istituto Superiore di Sanità il consumo di alcol tra i giovani è in diminuzione: la Liguria, tra le regioni italiane, è scesa dal 3° posto del 2010 al 6° posto. Eppure un ragazzo su due consuma alcol ben prima dei 18 anni, il 13% degli adolescenti beve quotidianamente un bicchiere di vino o di birra. E anche tra gli adulti, almeno uno su quattro consuma alcol in modo rischioso.

«C’è un’epidemia di fegato grasso — spiega Ferruccio Bonino, direttore scientifico dell’Upmc Institute for Health di Chianciano Terme — Non solo come conseguenza dell’alcol ma di altri disabitudini, come l’abuso di farmaci inadeguati, antibiotici presenti negli alimenti e la distruzione del microbiota intestinale. Tante motivazioni di salute che vanno riprese per una miglior prevenzione. Avere il fegato grasso è una spia per le malattie cardiovascolari e metaboliche».

Senza dimenticare la sindrome metabolica che favorisce l’aumento di trigliceridi, la glicemia, l’aumento di grasso addominale e l’ipertensione arteriosa, una tra le cause del fegato grasso che riguarda il 45% dei bambini in sovrappeso e il 14% degli adolescenti. «Una patologia che non deve essere sottovalutata può portare anche malattie cardio vascolari, dall’infarto del miocardio all’arteriosclerosi — ricorda il professor Gianni Testino — La Liguria è una tra le regioni in cui è più diffusa e coinvolge almeno il 28% degli adulti ».

E allora come prevenire? Da dove ripartire per recuperare un corretto stile di vita?

«È una questione culturale — continua il professor Ferruccio Bonino — Lo stile di vita deve mirare al piacere, basterebbe pensare ai consumatori gourmet. Non si deve abusare ma centellinare al minimo. Il massimo del piacere consiste quasi nell’astinenza. Chi abusa di una sostanza non è un amante del piacere. Guarire da una dipendenza è un compito psicologico e sociale. Purtroppo le nuove generazioni hanno ripreso le cattive abitudini alcoliche che fino a vent’anni fa erano quasi scomparse».

A cui spesso si aggiunge il consumo di cannabis e il fumo. Il 12% degli adolescenti tra i 15 e i 19 anni hanno consumato cannabis più volte negli ultimi trenta giorni mentre un ragazzo su cinque sotto i 25 anni fuma. Tra questi, tre su dieci tra le 15 e le 25 sigarette al giorno.

Una battaglia che inizia dalle scuole con progetti di educazione ai corretti stili di vita che in Liguria nel 2016 ha coinvolto più di quattro mila studenti. Eppure due ragazzi su dieci trascorrono più di tre ore al giorno davanti la televisione, il 30% non mangia regolarmente frutta e verdura e uno su dieci non fa abbastanza attività fisica. «La strada è ancora lunga, serve un’inversione di marcia».

 

 

( Fonte Repubblica )