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Gomma, gommina vieni in cantina….

 

Già nei trattati di Plinio il Vecchio, quando vengono descritti i festeggiamenti dei romani, si parla di vino dolcificato con miele. Da sempre il vino come tale ha delle caratteristiche non gradite al 100 % per il consumatore. Nel corso dei secoli la tecnica di âaddolcireâ? il vino ha subito una certa evoluzione. Se ci soffermiamo agli ultimi 20 anni, diversi metodi vengono utilizzati dagli Enologi per eliminare certe asperità del vino.


Ovviamente la concentrazione naturale degli estratti dellâuva è un metodo naturale per ottenere questo risultato: la perfetta maturazione polifenolica permette di ottenere dei tannini dolci e morbidi alla degustazione. Inoltre unâuva a perfetta maturazione ha anche un equilibrio zuccheri/acidi pressochè perfetto.


Ma questo risultato si ottiene lavorando in vigneto, diradando, aspettando la giusta data di raccolta e selezionando i grappoli migliori.


Soprattutto nelle zone viticole del Nord non sempre è facile arrivare a questi risultati, anche perchè dal punto di vista economico sono piuttosto onerosi. Molte volte si preferisce ricorrere a tecniche di correzione nelle ultime fasi precedenti lâ imbottigliamento.


Lasciando perdere tecniche illecite, come lâuso della glicerina, che guarda caso è stato abbandonato non appena è stato messo a punto un metodo di analisi affidabile, le due prassi più utilizzate sono il residuo zuccherino e la gomma arabica.


Il primo metodo è stato reso possibile dallo sviluppo tecnologico della microfiltrazione, per cui tutti i microorganismi che potrebbero rifermentare in bottiglia vengono trattenuti ed il vino risulta quindi stabile nel tempo. Il residuo zuccherino altro non è che unâinterruzione della Fermentazione Alcolica quando mancano 5-10 g/l di zucchero, con lâimpiego del freddo o dellâAnidride Solforosa. In questo modo si mantiene un residuo zuccherino naturale dellâuva, che ha la funzione di âammorbidireâ? i vini secchi.


Lâaltra soluzione, decisamente più semplice e applicata dagli Enologi, è lâimpiego di Gomma Arabica. Si tratta di una sostanza colloidale naturale, viene estratta da Acacia seyal o Acacia verec, le cui piantagioni maggiori sono in Africa, in particolare in Senegal.


Già nei trattati di Plinio il Vecchio, quando vengono descritti i festeggiamenti dei romani, si parla di vino dolcificato con miele. Da sempre il vino come tale ha delle caratteristiche non gradite al 100 % per il consumatore.


Nel corso dei secoli la tecnica di âaddolcireâ? il vino ha subito una certa evoluzione. Se ci soffermiamo agli ultimi 20 anni, diversi metodi vengono utilizzati dagli Enologi per eliminare certe asperità del vino.


Ovviamente la concentrazione naturale degli estratti dellâuva è un metodo naturale per ottenere questo risultato: la perfetta maturazione polifenolica permette di ottenere dei tannini dolci e morbidi alla degustazione. Inoltre unâuva a perfetta maturazione ha anche un equilibrio zuccheri/acidi pressochè perfetto.


Ma questo risultato si ottiene lavorando in vigneto, diradando, aspettando la giusta data di raccolta e selezionando i grappoli migliori.


Soprattutto nelle zone viticole del Nord non sempre è facile arrivare a questi risultati, anche perchè dal punto di vista economico sono piuttosto onerosi. Molte volte si preferisce ricorrere a tecniche di correzione nelle ultime fasi precedenti lâ imbottigliamento.


Lasciando perdere tecniche illecite, come lâuso della glicerina, che guarda caso è stato abbandonato non appena è stato messo a punto un metodo di analisi affidabile, le due prassi più utilizzate sono il residuo zuccherino e la gomma arabica.


Il primo metodo è stato reso possibile dallo sviluppo tecnologico della microfiltrazione, per cui tutti i microorganismi che potrebbero rifermentare in bottiglia vengono trattenuti ed il vino risulta quindi stabile nel tempo. Il residuo zuccherino altro non è che unâinterruzione della Fermentazione Alcolica quando mancano 5-10 g/l di zucchero, con lâimpiego del freddo o dellâAnidride Solforosa. In questo modo si mantiene un residuo zuccherino naturale dellâuva, che ha la funzione di âammorbidireâ? i vini secchi.


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Giudice degustatore ai Concorsi Enologici Mondiali più prestigiosi tra i quali:

» Il Concours Mondial de Bruxelles che ad oggi ha raggiunto un numero di campioni esaminati di circa n. 9.080, dove partecipo da 13 edizioni ( da 9 in qualità di Presidente );

>>Commissario al Berliner Wine Trophy di Berlino

>>Presidente di Giuria al Concorso Excellence Awards di Bucarest

>>Giudice accreditato al Shanghai International Wine Challenge

ed ai maggiori concorsi italiani.