Home News I vigneti sono sempre più a nord per effetto dei cambiamenti climatici

I vigneti sono sempre più a nord per effetto dei cambiamenti climatici

In molti paesi europei la viticoltura è parte integrante della loro storia.

 

Paesi come l’Italia, la Francia e la Spagna hanno alle loro spalle almeno un millennio di esperienza nella coltivazione della vite e sono, ancora oggi, tra i più grandi e apprezzati produttori di vino al mondo. Ma questa situazione potrebbe rapidamente cambiare. Anzi, i segni del cambiamento sono già piuttosto visibili. Secondo una larga fetta della comunità scientifica, infatti, la viticoltura in Europa si sta spostando sempre più a nord per effetto dei cambiamenti climatici in atto che creano delle difficoltà per la coltivazione della vite laddove è sempre stata coltivata. E ora, anche gli scandinavi fanno il vino.

 

( vigneti in Scandinavia )

Come quelli della cantina Blaxsta, nei pressi di Stoccolma, che hanno addirittura vinto alcune medaglie internazionali. Il titolare, Goran Amnegard vende 3.000 bottiglie l’anno (la maggior parte delle quali volano verso Hong Kong) e ha conquistato il primo gradino del podio nella Coppa del Mondo del Vino 2012 per il suo Vidal Ice Wine. Per onor della cronaca aggiungiamo che la critica del Financial Times, Jancis Robinson, gli ha dato un buon 16,5 su 20. (Per i pochi che ancora non lo sapessero, dicesi “Eiswein, Icewine, vin de glace o vini di ghiaccio” i vini ottenuti da uve che, lasciate maturare sulle viti, ghiacciano per via del clima rigido del luogo della produzione. Si vendemmia a -7°C e si pigia subito. Il risultato? Elevata concentrazione di zuccheri che resistono mentre l’acqua degli acini ghiaccia. Sicché il mosto è molto concentrato in zuccheri, estratti, acidi, aromaticità. E chi più ne ha più ne metta).

Aromi? «Forse un cenno di lampone», suggerisce Wenche Hvattum, vigneron che coltiva la sua vigna Lerkekasa a ovest di Oslo: «Con un pizzico di ribes nero» risponde suo marito, Joar Saettem.

Per farci un’idea, la vigna Lerkekasa si trova alle stesse latitudini di Siberia, Groenlandia meridionale o Alaska. Le mille piante del vigneto di Wenche e Joar coprono in file ordinate una collina esposta a sud a Gvarv, nella regione del Telemark, nel sud della Norvegia. «Il clima sta cambiando e diventa più caldo, non dovrebbe sorprendere che si riesca a coltivare la vite anche a queste latitudini» spiega Joar.

 

I rischi però rimangono, perché spesso l’estate è ancora troppo umida. «Ma il 2014 ci sembra una buona annata, abbiamo avuto una delle estati più calde registrate in Norvegia. L’anno scorso invece siamo stati puniti dal gelo, le temperature sono scese di circa 30 gradi sotto. Ma ci aspettiamo l’annata perfetta nel 2015». In ballo dal 2007, Wenche e Joar sperano di arrivare a un migliaio di bottiglie nei prossimi anni. C’è da aggiungere che l’agricoltura è un po’ più facile nei Paesi Nordici europei rispetto a latitudini simili in altre parti del mondo perché il mare è riscaldato dalla Corrente del Golfo. Una latitudine equivalente nell’emisfero Sud sarebbe la punta meridionale della Nuova Zelanda, vicino all’Antartide… Troppo estremo forse.

 

Intanto, su quale sia il vigneto più a Nord il dibattito è ancora aperto: se fino a una generazione fa, il confine settentrionale delle vigne europee era la Gran Bretagna, ora se la giocano Lerkekasa (appunto) e Bjorn Bergum che coltiva viti vicino al mare, a Sogndal, nell’ovest della Norvegia, con i marchi Fjord rosso e Fjord bianco che segna 61,2º a Nord. Chissà quale preferiscono gli elfi.

 

( Fonte improntaunika.it )

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Giudice degustatore ai Concorsi Enologici Mondiali più prestigiosi tra i quali:

» Il Concours Mondial de Bruxelles che ad oggi ha raggiunto un numero di campioni esaminati di circa n. 9.080, dove partecipo da 13 edizioni ( da 9 in qualità di Presidente );

>>Commissario al Berliner Wine Trophy di Berlino

>>Presidente di Giuria al Concorso Excellence Awards di Bucarest

>>Giudice accreditato al Shanghai International Wine Challenge

ed ai maggiori concorsi italiani.