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Il Canada annuncia: vicino l’azzeramento dei dazi doganali sul vino

Si accorciano i tempi dell’azzeramento dei dazi doganali applicati alle importazioni di vino in Canada previsto dal Ceta, l’accordo di libero scambio tra Ue e il Paese nord americano, avviato nel 2008.

 

L’annuncio è stato dato oggi da Emmanuel Kamarianakis, consigliere del ministro agli affari commerciali, in apertura della seconda e ultima giornata di Wine2wine, il primo business forum del settore organizzato da Veronafiere-Vinitaly.

 

“Entro 18-24 mesi – ha esordito Kamarianakis – sarà operativa la parte dell’accordo che prevede l’eliminazione dei dazi per il 98% dei flussi commerciali, tra cui il vino; il restante 2% invece rimarrà per i prodotti agricoli”. Tra gli obiettivi dell’entrata in vigore del Ceta anche la semplificazione delle procedure doganali, la trasparenza dei flussi commerciali e lo snellimento degli ostacoli tariffari. L’Italia, con 70 milioni di litri circa, è il primo Paese esportatore di vino in Canada per volume e secondo (con gli Usa) per valore, circa 400 milioni di dollari, sorpassato dalla Francia. Secondo Kamarianakis, “occorre che l’Italia si organizzi meglio, facendo più gioco di squadra”.

 

Padiglione vino all’Expo verso il tutto esaurito

 

Il Padiglione del vino di Expo 2015 si avvia verso il tutto esaurito: 350 aziende hanno già prenotato il 70% degli spazi disponibili nella Biblioteca del vino del Padiglione e tra queste anche la Baglio di Pianetto, la cantina siciliana del conte Paolo Marzotto, che farà parte della collettiva della Regione Siciliana. L’annuncio è arrivato ieri nel corso di Wine2wine, il forum sul vino e sul business in corso a Veronafiere. Mentre questa stamattina è arrivata la firma tra Simest e Veronafiere per il lancio di uno strumento finanziario che offre alle imprese vinicole, impegnate in manifestazioni all’estero, fino a 100mila euro di plafond, rimborsabili entro sei anni dal richiedente, a un tasso dello 0,50% annuo.

 

Addio ai registri cartacei vitivinicoli

 

Tra le novità comunicate nel corso di Wine2wine ci sono anche due provvedimenti che il ministro delle Politiche agricole Maurizio Martina si accinge a varare: la cancellazione di 65mila registri cartacei vitivinicoli (che riguardano 25mila imprese) e la trasferibilità dei dirittti d’impianto, provvedimento che verrà presentato al consiglio dei ministri tramite uno schema di decreto. Per il passaggio al regime telematico dei registri cartacei si tratta invece di una norma attuativa di Campolibero. «In questo modo – ha detto Martina – rendiamo i controlli più efficaci e le aziende più leggere. Nei prossimi giorni la bozza di decreto attuativo sarà presentata alla filiera». Mentre sulla trasferibilità dei diritti d’impianto, Martina ha sottolineato che «dopo il mancato accordo con le Regioni, oggi siamo tecnicamente pronti per varare il provvedimento».

 

Quanto a Expo, nel Padiglione del vino (finanziato con 3 milioni di soldi pubblici più 2 di VeronaFiere, al netto del costo di costruzione) «la Biblioteca potrà contare – ha detto Giovanni Mantovani, dg di VeronaFiere – su 1.000-1.200 referenze. E fino ad oggi le aziende, rappresentative dei territori dalle regioni del Nord fino a Pantelleria, tendono ad affittare un intero quadrato (con 4 bottiglie ndr), tendenzialmente per tre mesi». Nel piano zero del Padiglione vino lungo il percorso verrà realizzato un affresco con le fasi e la cultura del vino italiano. VeronaFiere, che promuove Vinitaly, è stata anche incaricata da Expo di organizzare una festa della vendemmia nell’Open air theater.

 

Patnership VeronaFiere-Simest

 

Mantovani sottolinea anche che alcune cantine che parteciperanno al mega stand di Altagamma a Piazza del Duomo “hanno deciso di partecipare anche al Padiglione del vino”.

 

Infine, la partnership tra Simest e VeronaFiere è stata firmata oggi da Mantovani e dall’ad di Simest, Massimo D’Aiuto, prevede l’impegno dell’ente scaligero nella promozione tra le aziende espositrici mentre a Simest è assegnato il compito di allestire uno sportello dedicato durante i maggiori eventi fieristici.

 

 

( Fonte Il Sole 24 Ore )

 

 

Annotazioni a margine

E’ una buona notizia l’abolizione dei dazi doganali sul vino da parte del Canada, mentre poche sere fa, a cena con il piu’ grande importatore di vini italiani di Shangay in Cina, ho appreso una notizia non altrettanto positiva per le prospettive di sviluppo del nostro export in quel grande paese dalle potenzialità vorrei dire infinite !

Sembra infatti che il governo cinese abbia abolito i dazi sulle importazioni di vino da paesi come l’Australia, la Nuova Zelanda, il Sudafrica ecc., mentre per i paesi europei vige una imposizione del 45%….un balzello enorme che ha già fatto diminuire l’export in Cina dei nostri prodotti vinicoli e che non andrà meglio nei prossimi anni !

Teniamo infine conto che i cinesi hanno iniziato da alcuni anni a produrre vino, in terre vocate e vergini, con la consulenza di fior fiori di enologi ed agronomi europei, per cui è facile prevedere un futuro in quella nazione non dei piu’ rosei per il nostro export !

 

Sarebbe molto importante che i nostri tecnici e consulenti prestassero la loro opera in quei paesi, senza trasmettere TUTTO il know own di cui sono portatori, diversamente tra pochi anni ci troveremo i vini cinesi esportati in massa in europa !

Roberto Gatti