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IN ALTO ADIGE SI PARLA DI VINO BIOLOGICO

 

I piccoli produttori si espandono. Vini biologici e biodinamici, le innovazioni dei vignaioli  illustrate a Vinea Tirolensis


BOLZANO â Piccoli, innovativi e desiderosi di conquistare  nuove fette di mercato: sono i 78 soci dell’Associazione  Vignaioli dell’Alto Adige, che ieri hanno celebrato la settima  Vinea Tirolensis, l’evento clou dell’enologia locale che prelude  alla vendemmia.
Quest’anno, al Parkhotel Laurin, sono stati 58 i vignaioli, provenienti da tutta la provincia, che hanno presentato fino a cinque vini ciascuno.
In totale rappresentano 290 ettari di superficie vitata (il 6% dell’Alto Adige) e producono 1.380.000 litri di vino l’anno (il 4% della produzione provinciale)
Per il 92% si tratta di vini doc, per il 6% vini Igt, appena il 2% vini da tavola. All’incirca 1,7milioni di bottiglie l’anno, con prezzi al dettaglio che vanno da 3 a 45 euro.
Piccoli produttori, ma che esportano in tutta l’Ue e perfino in Usa e Giappone. « Le dimensioni ridotti delle nostre aziende – afferma il presidente Josephus Mayr – non sono sinonimo  di piccole vedute. Noi pensiamo in grande e, in un mondo che sempre di più punta  sulla produzione industriale, noi crediamo ancora nei prodotti  di qualità, genuini».
I vignaioli « indipendenti » , che non confluiscono le loro uve alle cantine sociali, quest’anno parteciperanno, per la prima volta, al WineFestival di Merano, in programma il 13 novembre.
Tra le strategie dell’Associazione c’è un legame più forte con la Promozione vini di Camera di Commercio e Provincia: oggi 40  dei 78 vignaioli sono soci del fondo, ma l’auspicio è che tutti ne  faccia parte: « Nei mercati extraeuropei – ammette Mayr – le piccole aziende non hanno chance per apparire regolarmente nelle iniziative promozionali. Per questo è opportuno che la Promozione Vini tenga in debita considerazione anche noi vignaioli, che non possiamo restare confinati alla partecipazione a Vinitaly o alla Mostra Vini di Bolzano » .
Proprio quest’anno i vignaioli hanno presentato esempi di produzione innovativa ed ecocompatibile.
Ad esempio i vini biologici e biodinamici di Heinrich Mayr dell’azienda Nusserhof: « Coltiviamo il terreno senza usare fertilizzanti chimici ed erbicidi. Contro le malattie, come oidio e peronospora, usiamo solo piccole quantità di rame e zolfo » .
La coltivazione biodinamica della vite è anche alla base del vino di Franz Pfeihofer della Zollweghof di Lana: « Utilizzo preparati biodinamici che infondono al terreno e alle piante maggiore equilibrio e vigore».
Werner Morandell del Lieselhof di Caldaro, invece, sta sperimentando varietà di vite in grado di contrastare muffe e micosi, ad esempio l’uva rossa Regent e la bianca Bronner.


 


( Fonte Corriere dellâ Altoadige )


 

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Giudice degustatore ai Concorsi Enologici Mondiali più prestigiosi tra i quali:

» Il Concours Mondial de Bruxelles che ad oggi ha raggiunto un numero di campioni esaminati di circa n. 9.080, dove partecipo da 13 edizioni ( da 9 in qualità di Presidente );

>>Commissario al Berliner Wine Trophy di Berlino

>>Presidente di Giuria al Concorso Excellence Awards di Bucarest

>>Giudice accreditato al Shanghai International Wine Challenge

ed ai maggiori concorsi italiani.