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Ipertensione si combatte con il grana padano, meno patate e vino buono, se sani

Le patate non aiutano la pressione arteriosa, il Grana Padano si. La conferma deriverebbe dal 31° meeting dell’American Society of Hypertension concluso ieri a New York.

 

 

Lo studio clinico, realizzato dall’Unità Operativa di Ipertensione dell’Ospedale Guglielmo da Saliceto di Piacenza, guidata dal Dr. Giuseppe Crippa, e dall’Istituto di Scienze degli Alimenti della Nutrizione dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza, dimostra che 30 grammi al giorno di Grana Padano DOP, somministrati per 2 mesi, riducono significativamente la pressione alta.

Con lo stesso protocollo, che si usa per testare l’efficacia dei farmaci (procedura rarissima per gli alimenti), metodologia che dà risultati altamente attendibili e riconosciuti dalla comunità scientifica internazionale, i ricercatoir italiani hanno testato 30 pazienti ipertesi, a cui hanno somministrato 30 grammi al giorno di Grana Padano DOP stagionato per 12 mesi nella dieta giornaliera. Il positivo effetto raggiunto sarebbe, secondo la ricerca, il risultato dell’azione di tripeptidi, che hanno proprietà ACE-inibitori, in quanto hanno un importante effetto biologico essendo in grado d’inibire l’attività di un enzima cruciale nella cura dell’ipertensione, tanto che i farmaci più diffusi per il suo trattamento agiscono proprio attraverso questo meccanismo. Ma con il colesterolo come la mettiamo? La domanda sorge spontanea. Il Dott. Crippa, che ha guidato la ricerca, ha confermato che i livelli di grasso nel sangue non sono aumentati, mantenendo l’assunzione del formaggio a 30 grammi al dì.

 

A dare fastidio maggiore alla salute sembrano essere invece le patate, che da recenti studi statunitensi, durati 20 anni su 187mila uomini e donne volti a vedere la relazione tra consumo di patate e ipertensione, sono state incriminate per l’eccessivo indice glicemico, rispetto ad altri vegetali, cosa che fa innescare una impennata nei livelli di zuccheri nel sangue. Sempre al convegno Newyorkese è risultato benefico un giusto consumo di alcol, di vino rosso in particolare, in quanto, se controllato nelle quantità, regolerebbe la pressione. Attenzione però per chi sa di soffrire di pressione alta, in tal caso, si legge nella ricerca l’effetto dell’alcol è peggiorativo sullo stato di salute.

 

Addio anche al sonnellino post-pranzo: una meta-analisi della Mayo Clinic su 9 studi osservazionali (per un totale di 112.267 persone), per far chiarezza su risultati contraddittori, segnala che non sarebbe un toccasana per l’ipertensione. Si calcola ci sia un 13-19% di incremento di rischio di ipertensione. Uno studio insomma che stravolge le nostre certezze, come spesso accade, e conferma la validità terapeutica di una buona dieta Mediterranea.

 

 

( Fonte intelligonews )

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