Home DEGUSTAZIONI VINO La bottiglia la porto io: la novità anti-crisi dei bistrot di Parigi

La bottiglia la porto io: la novità anti-crisi dei bistrot di Parigi

Una buona idea anche per i nostri ristoratori

 

Cinque indirizzi che hanno aderito alla filosofia del droit de bouchon, contro gli altissimi ricarichi in voga nei locali francesi. A chi presenta a cena con il proprio vino preferito, zero o solo qualche euro in più nel conto

 

 

 

Un neofita che si siede in un bistrot a Parigi non si aspetterebbe mai di spendere una cifra folle per un’ordinaria bottiglia. Considerando che la Francia è la seconda produttrice di vino al mondo, appena dietro l’Italia con 44 milioni di ettolitri contro 45. Ma purtroppo nella Ville Lumière è ormai pratica consolidata che il 35% dei guadagni di un ristorante arrivino dai ricarichi sul vino, che tradotto in cifre vuol dire pagare una bottiglia comune non meno di 40 euro, mentre 5 minuti prima l’enoteca all’angolo prezzava la stessa etichetta appena 6/7 euro. Se in Spagna, Italia e Inghilterra il prezzo di una bottiglia al ristorante è 2/3 volte superiore rispetto a quello del rivenditore, a Parigi si può arrivare a ricaricare fino a 7 volte, con punte di 10. Ma il modo di bere bene e a buon prezzo in bistrot di qualità esiste: la formula magica è il “droit de bouchon”, ovvero la possibilità di presentarsi al ristorante con la propria bottiglia.

 

In tutta Parigi, per ora, solo cinque indirizzi hanno lanciato questa nuova moda anti-crisi. E se alcuni patron aggiungono al conto pochi euro per ammortizzare il mancato guadagno, c’è qualche ristorante che non applica nessun sovrapprezzo. È il caso de Les Enfats Perdues , nel dinamico quartiere di Canal Saint-Martin, a due passi dalla zona nord del Marais e da République. Diviso in tre sale, ha tutti gli elementi del tipico bistrot: bancone in legno,tovaglie di cotone bianco, boiserie a profusione e l’immancabile lavagnetta dove sono indicati i piatti del giorno. Unica variazione sul tema, le lampade di design. La cucina, a vista, propone ricette della tradizione insaporite da erbe e spezie; riguardo al vino, per chi arriva con la propria bottiglia, il cameriere è ben contento di aprirla, scaraffarla e servirvi nei bicchieri giusti, il tutto senza addebitare un euro.

 

In rue Oberkampf, Mojita&Bob è un bistrot più moderno, dal parquet in legno scurissimo, dove assaggiare sia piatti classici francesi che ricette caraibiche. Riguardo al bere, la filosofia è leggermente diversa: il droit de bouchon costa 5 euro e si può portare al massimo una bottiglia ogni tre commensali. A sorpresa, l’altro indirizzo da segnare in agenda è l’hotel Hyatt Madeleine nella sfavillante zona degli Champs-Elysées e di Place de la Concorde: tutte le domeniche sera nell’elegante ristorante si può cenare portando la propria bottiglia senza veder aggiunto nessun ricarico sul conto. Ambiente simile, ma politica leggermente diversa sul diritto di tappo da Chez Les Anges , bel ristorante con ampio dehor, ad appena duecento metri dall’Hôtel des Invalides. In questo caso un po’ perché siamo nel regno dei frutti di mare, un po’ perché il quartiere è tra i più esclusivi di Parigi, presentarsi bottiglia alla mano costa un po’ di più: 20 euro. Il fenomeno del droit de bouchon sta conquistando anche ristorantini etnici, come l’indiano Kastoori , non lontano da Montmartre, e Le Tajine, dove si mangia il miglior cous cous di Montparnasse: in entrambi, piatti saporiti e speziati, prezzi da trattoria italiana di provincia e, soprattutto, zero euro di ricarico per chi arriva con la propria bottiglia.

 

Per dormire a Parigi, affittare una casa può rivelarsi una soluzione più comoda ed economica. Rentapart, per esempio, propone sia piccoli studio, sia grandi appartamenti, dotati di tutti i comfort, curati nei dettagli e a due passi da dalle principali attrazioni. Permanenza minima 3 notti , per uno studio con angolo cottura al Marais (centralissimo) da 97 € a notte.

 

 

( Fonte Viaggicorriere.it )

 

 

 

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Giudice degustatore ai Concorsi Enologici Mondiali più prestigiosi tra i quali:

» Il Concours Mondial de Bruxelles che ad oggi ha raggiunto un numero di campioni esaminati di circa n. 9.080, dove partecipo da 13 edizioni ( da 9 in qualità di Presidente );

>>Commissario al Berliner Wine Trophy di Berlino

>>Presidente di Giuria al Concorso Excellence Awards di Bucarest

>>Giudice accreditato al Shanghai International Wine Challenge

ed ai maggiori concorsi italiani.