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La ciliegia limona

Furba questa ciliegia! Gli uccelli passano, alla ricerca e alla conquista di tutte le ciliegie che cominciano a cambiare colore, ma pensando che questo strano frutto giallo non sia maturo, volano via. E lei, che invece è già dolce e zuccherina, sfugge alla razzia e rimane a noi, poveri diavoli senza ali che sempre ci dobbiamo accontentare di quello che ci lasciano i famelici uccelli.

 

Una volta tanto saremo più furbi noi se la coltiviamo nel nostro pomario! Almeno con questa varietà non dovremo ricorrere alle tante strategie dissuasive, spesso stravaganti ma quasi mai efficaci, come spaventapasseri di tutte le forme, striscie di carta argentata dell’uovo di Pasqua, buste di plastica che svolazzano, uccelli impagliati semoventi o le costose reti protettive.

 

Insomma questa ciliegia, per la sua efficace strategia di mimetizzazione, la possiamo gustare dalla pianta al giusto grado di maturità.

 

E’ un albero naturalmente a grande sviluppo, ma se volete agevolmente raccogliere le ciliegie, eseguite una buona potatura di formazione quando la pianta è ancora giovane e poi fate sempre la potatura di produzione in giugno- luglio. Solo in questo periodo infatti le ferite dei tagli sono facilmente rimarginate dalla pianta e ci sono meno rischi di ingresso delle malattie. La buccia della ciliegia Bianca o Limona è liscia e all’inizio di colore giallo chiaro che, con la maturità. si fa più carico. Il frutto è di grandezza media con forma leggermente irregolare. Il peduncolo è lungo e sottile, la polpa gialla è soda e gentile. Come dice Gallesio : “Nella media maturità essa conserva un poco di asprezza, senza avere però l’acidulo delle altre Ciliegie; e la perde affatto allorchè si perfeziona sull’albero, acquistando allora un dolce così vivo, che alcuni la trovano smaccato”. Pregevole per la dolcezza e per la sua curiosa colorazione da non sembrare neanche una ciliegia, matura tardivamente, nella prima decade di luglio.

 

In Toscana Moscatella, in Umbria Limona, era un tempo diffusa anche in altre regioni soprattutto al Nord. E’ rappresentata nei seicenteschi quadri di frutta di Bartolomeo Bimbi, segno che era molto ben considerata alle tavole della corte dei Medici. Ora è quasi scomparsa da orti e frutteti ma può essere cucinata e trasformata come le altre varietà di ciliegie e, per mantenere il suo particolare colore giallo, potrà essere sciroppata o messa sotto spirito. E, dato che è una “duracina”, conserverà anche la giusta consistenza della polpa.

 

 

( Fonte umbriatouring.it )