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«La forza del comparto sta nel vigneto»


Ischia – Con lInno di Mameli e la lettura del telegramma augurale del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, oltre 600 delegati provenienti da tuttItalia hanno aperto domenica 2 luglio al Jolly Hotel di Ischia, il 61 Congresso dell’Associazione enologi enotecnici italiani (Assoenologi).
Durante il congresso sono stati festeggiati anche i 115 anni di attivit dellAssoenologi, la pi antica organizzazione di categoria dei tecnici vitivinicoli al mondo fondata nel 1891.
Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, nel telegramma augurale ha espresso apprezzamento allAssociazione enologi enotecnici italiani per limpegno profuso per la crescita del settore. La tradizione coniugata allinnovazione ha portato la nostra enologia ad altissimi livelli, cos grazie alla tenacia dei viticoltori, alla lungimiranza degli imprenditori ed alla professionalit degli enologi il vino italiano ha saputo conquistare molti mercati in Italia, in Europa, nel mondo. I lavori sono stati aperti dal Presidente dellAssoenologi, Mario Consorte e dal direttore generale Giuseppe Martelli, a cui sono seguiti gli interventi di alcune tra le massime autorit del settore vitivinicolo. Il Ministro delle politiche agricole Paolo De Castro si collegato con Ischia in teleconferenza ed ha spronato lorganizzazione a dare il necessario contributo anche per la riforma dellOcm vino che lUnione Europea sta approntando. Per il Comitato nazionale vini, organo consultivo e deliberativo sempre del Ministero delle politiche agricole, ha parlato invece il suo presidente, Tomaso Zanoletti che ha avuto parole di grande considerazione per il ruolo svolto dalla categoria per il progresso e laffermazione del settore vitivinicolo in Italia e nel mondo. Considerazioni avvalorate anche da Ersilia Moliterno, rappresentante della Commissione dellUnione Europea che ha inoltre tracciato le linee della radicale riforma che la Commissione ha ipotizzato per riequilibrare la produzione ed il mercato del vino europeo nel mondo.
Il presidente di Assoenologi Mario Consorte e il direttore generale Giuseppe Martelli hanno tracciato il quadro del settore vitivinicolo. Riteniamo assurdo che il nostro Paese non conosca la consistenza totale e ripartita del suo vigneto e di conseguenza della sua cantina.e troviamo inammissibile – ha esordito il presidente Consorte che per avere i dati di produzione dei Vqprd, ossia dei vini Doc e Docg, occorrano oltre tre anni. Se per conoscere i riferimenti del 30% della produzione ci vogliono 36 mesi quanto dobbiamo aspettare per avere riscontri certi del rimanente 70%? Come si pu programmare, stabilire strategie, studiare riforme, impostare razionali controlli, senza avere questi dati? Il presidente Consorte ha parlato dei contributi a pioggia che costituiscono un freno e non un incentivo al miglioramento qualitativo della nostra produzione vitivinicola – ha detto – e servono solo ad illudere chi non produce per il mercato. Il Presidente di Assoenologi ha dichiarato di essere convinto che eliminando alcuni contributi si taglierebbe una grande fetta di inutile burocrazia ed una fonte non trascurabile di illeciti. Altro non trascurabile attacco stato sferrato contro la burocrazia che sta esasperando cantine e produttori. Non meno decise le dichiarazioni del direttore generale di Assoenologi, Giuseppe Martelli che anche presidente dellUnion Internationale des Oenologues, ossia della Federazione che a livello europeo riunisce le associazioni nazionali di categoria dei tecnici vitivinicoli dei diversi Paesi produttori e che sulle pratiche enologiche ha, senza mezzi termini, affermato: La forza del comparto sta nel vigneto ed il vino deve provenire, a differenza di quanto qualche Paese europeo non sostiene, solo ed unicamente dalluva e che pertanto debbano essere eliminate, nel limite del possibile, quelle pratiche che non mirano a questo risultato (…).


( Fonte Corriere di Novara )