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LA GIOVANE SOMMELIER CHE PRODUCE VINO BIOLOGICO

Prima le esperienze di studio-lavoro in California e nelle Marche, poi il ritorno a casa. Carla Uras, 29 anni, dopo la laurea ha investito sulla vigna di famiglia














 







Da poco meno di una settimana ha superato l’esame per diventare sommelier. Il terzo e ultimo livello di un corso di studi dell’Ais (Associazione italiana sommelier) durato tre anni.
Per Carla Uras, 29 anni, di Sorgono, è una soddisfazione che si aggiunge a un percorso di formazione e di lavoro nato da una passione che è cresciuta nel tempo, quella per i vini di qualità.

In questi casi possono dare una marcia in più: nata e cresciuta nelle colline ricche di vigneti del Mandrolisai, Carla Uras porta con sé un grande amore per la natura che è diventato anche una scelta di vita. Si è laureata giovanissima alla facoltà di Agraria dell’Università di Sassari, poi ha seguito un master in Agricoltura biologica. Nel frattempo ha viaggiato in California e nelle Marche, dove ha potuto visitare e conoscere le produzioni agricole d’eccellenza. Ora esercita la professione di agronomo, insegna degustazione ai ragazzi dell’Istituto agrario di Sorgono ed è tutor alla facoltà di Scienze viticoltura, enologia e tecnologie alimentari a Oristano. Sebbene nel mondo agricolo una ragazza agronomo e sommelier sia ancora guardata con una certa diffidenza, Carla può dire di avere dalla sua parte una capacità tutta femminile di riconoscere e apprezzare i sentori del vino.

«Quando ero piccola mio padre mi portava in cantina per farmi fare delle prove di degustazione che gli servivano per migliorare i suoi “rossi”: lui ha sempre sostenuto che le donne sono più abili a riconoscere gli odori. E forse aveva ragione perché nel mondo ci sono molte donne tra le degustatrici più rinomate».

Gustare, distinguere nel dettaglio fragranze e bouquet e individuare i migliori abbinamenti con i cibi non è la sola attività che impegna Carla Uras: da qualche anno ha creato un’etichetta di vino biologico che nasce nelle vigne di famiglia. La produzione vinicola di casa Uras si attiene scrupolosamente ai protocolli dell’Istituto mediterraneo di certificazione e alle indicazioni di Biosardinia, di cui fa parte. Questo significa totale assenza di coloranti e solfito. à un vino che matura in vecchie botti di legno.
«Ovviamente si tratta di un rosso che può presentare dei difetti – chiarisce l’agronomo – deve essere consumato entro un anno perché, essendo tutto naturale, ha una minore stabilità. Ma quello che mi interessa è sperimentare, vedere fino a dove posso spingermi per migliorare le caratteristiche sensoriali del prodotto senza trascurare il legame con tradizione. Credo nel biologico, perché significa rispetto dell’ambiente. Sono profondamente contraria alla standardizzazione dei vini: un’insidia della globalizzazione che mette a rischio il valore delle piccole produzioni locali».



 


( Fonte Lâ Unione Sarda )

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Giudice degustatore ai Concorsi Enologici Mondiali più prestigiosi tra i quali:

» Il Concours Mondial de Bruxelles che ad oggi ha raggiunto un numero di campioni esaminati di circa n. 9.080, dove partecipo da 13 edizioni ( da 9 in qualità di Presidente );

>>Commissario al Berliner Wine Trophy di Berlino

>>Presidente di Giuria al Concorso Excellence Awards di Bucarest

>>Giudice accreditato al Shanghai International Wine Challenge

ed ai maggiori concorsi italiani.