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La lenticchia di Castelluccio

CASTELLUCCIO – È la migliore, questo è fuori discussione, tuttavia se ne è sempre parlato poco, sarà forse perché si tratta di un legume umile e sempre meno frequentato, tranne a Natale.

 

È la lenticchia, ma non una qualunque, quella di Castelluccio, frazione del Comune della più celebre Norcia, in Umbria. Il primo elemento che la contraddistingue da tutte le altre è appunto il luogo in cui NASCE: l’altopiano di Castelluccio è situato a un’altitudine di circa 1500 m sul livello del mare ed è caratterizzato da un clima con inverni rigidi e gelate primaverili che si protraggono anche fino a giugno; l’estate è piuttosto breve e con forti escursioni termiche tra il giorno e la notte. Ad accentuare le proprietà climatiche della zona contribuisce poi anche la particolare conformazione della vallata, formatasi in età preistorica a seguito del prosciugamento di un grande lago montano: è per questo motivo che il terreno risulta particolarmente ricco di materiale organico, con un’alta percentuale di calcare che, al contrario di quanto si possa pensare, costituisce uno dei requisiti fondamentali per la crescita della lenticchia. Chiamata dai suoi abitanti “lénta”, si tratta di un prodotto altamente rappresentativo e il cui uso è attestato dal ritrovamento di semi in tombe neolitiche datate 3000 a. C. Il suo uso, poi, deve essersi protratto anche presso i latini, dove essa allignava come elemento di largo consumo come dimostra già la chiara etimologia, dove lentìcula stava appunto a indicare il seme della pianta quasi omonima: la lente civaia. La lenticchia è una pianta annuale, fiorisce tra maggio e agosto, e appartiene alla famiglia delle leguminose. L’inconfondibile sapore, le dimensioni molto piccole, la resistenza ai parassiti e la coltivazione esclusivamente biologica, oggi ne fanno, soprattutto a Castelluccio, un prodotto ricercatissimo. Viene seminata, non appena il manto nevoso è completamente disciolto. Verso la fine di luglio e primi di agosto viene raccolta in un’operazione, “la carpitura”, che avveniva un tempo esclusivamente A MANO e che coinvolgeva particolarmente le donne per via delle dita piccole e delicate, e che venivano chiamate “carpirine” in una tradizione così sentita che le faceva confluire a Castelluccio anche dai paesi limitrofi, Gualdo, Pescara Del Tronto, San Pellegrino e così via. Un antico detto viene tramandato dalle genti del luogo, un detto che recita così: “nasco in montagna ai piè del Vettore, delle lenticchie io son la migliore. Per i bambini io sono il sostegno, per i vecchietti il bastone di LEGNO.” E così avviene che in semplici e poche parole vengano magnificate tutte le principali qualità della lenticchia di Castelluccio. Le lenticchie di Castelluccio sono infatti rinomate per l’alto valore nutritivo, tanto che un tempo esse costituivano l’approvvigionamento quasi quotidiano di tutte le persone che abitavano nella zona. Forse anche in virtù della sua semplice tecnica di conservazione, l’essiccatura, la lenticchia è poi un alimento caratterizzato da un elevato contenuto di proteine, una buona quantità di zuccheri e una quasi inesistente presenza di grassi. Sono ricche di vitamine, sali minerali e fibre, che costituiscono un elemento assai efficace nel processo di controllo del colesterolo e della pressione. Per questo ma anche per la sapida dolcezza che caratterizza il suo sapore, la lenticchia di Castelluccio s’è FATTA strada anche nel mondo dell’altissima ristorazione, come dimostra il Raviolo di Zampone e lenticchie di Castelluccio e Colfiorito del tre stelle Michelin e chef di fama mondiale Massimo Bottura, mentre Valeria Piccini, due stelle Michelin e legata a una cucina iper-territoriale la utilizza in combinazione con la cinta senese nei suoi indimenticabili tortelli.

 

 

( Fonte umbriatouring.it )

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Giudice degustatore ai Concorsi Enologici Mondiali più prestigiosi tra i quali:

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>>Commissario al Berliner Wine Trophy di Berlino

>>Presidente di Giuria al Concorso Excellence Awards di Bucarest

>>Giudice accreditato al Shanghai International Wine Challenge

ed ai maggiori concorsi italiani.