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LA MIA PARTECIPAZIONE AL SHANGHAI INTERNATIONAL WINE CHALLENGE 2012-OPPORTUNITA’ ALL’EXPORT PER LE AZIENDE ITALIANE

 

 

Sono stato in Cina dal 01 al 09 giugno 2012 per partecipare alla settima Edizione dell’ International Wine Challenge di Shanghai, un Concorso Internazionale che ha visto in giuria ben 7 Master Wine, oltre al sottoscritto quale unico italiano ed un giornalista di Hong Kong.

Una esperienza molto gratificante, istruttiva sotto ogni punto di vista, perchè trovarsi a degustare fianco a fianco con dei Master Wine Internazionali c’è molto da imparare, dal confronto con loro si esce rafforzati nelle proprie esperienze sensoriali e degustative .

 

Cosa è The Shanghai International Wine Challenge 2012

 

Vorrei sottolineare alcuni aspetti relativi a questo importante evento, creato ed istituito in Cina per fare conoscere i vini stranieri in quella grande nazione, che nella sola città di Shanghai conta qualcosa come 23 milioni di abitanti, la città piu’ grande del mondo.

Durante lo svolgimento del Concorso, che ha visto la partecipazione di 500 vini provenienti da ogni parte del mondo, ma in maniera particolare Francia, Australia, Nuova Zelanda, Canada, Cile ed infine Italia, molti buyer, importatori ed addetti ai lavori si sono intrattenuti con noi degustatori per scambiare opinioni, punti di vista e pareri sullo stato dei vini nelle rispettive nazioni.

 

Questi i Giudici chiamati in Cina per l’ edizione 2012 :

 

IAIN RIGGS – CHAIRMAN OF THE SIWC 2012 JUDGE BOARD- Australia-

RONNY LAU – CO-CHAIRMAN OF THE SIWC 2012 JUDGE BOARD- Hong Kong

BOB CAMPBELL MW- Nuova Zelanda

NORREL ROBERTSON MW- Spagna

ROBERTO GATTI- Italia

ROBERT GEDDES MW- Australia

KONSTANTINOS LAZARAKIS MW- Grecia

LISA PERROTTI-BROWN MW- Singapore

PATRICIA STEFANOWICZ MW-Londra

CATHY VAN ZYL MW- Sudafrica

LAU CHI SUN- Hong Kong

 

le foto al link : http://www.esiwc.com/judgesinfo.shtml

 

Durante la serata di gala, svoltasi in un lussuoso ed enorme hotel, erano presenti circa 300 persone, quasi tutte importatori di vini, buyer, enotecari, addetti ai lavori del vino in Cina, autorità preposte al settore, che hanno assistito alle premiazioni dei vini risultati vincitori e colloquiato con noi 9 giudici internazionali. Ho toccato con mano l’aspetto quanto mai importante che è il partecipare direttamente a questo evento concorsuale da parte delle cantine di ogni parte del mondo, ma devo anche dire ad onore del vero che seppure i vini italiani non siano ancora molto conosciuti, esiste una grande curiosità di provarli, importarli e soprattutto berli. Infatti i cinesi addetti ai lavori erano consapevoli che in Italia abbiamo qualcosa come circa 400 vitigni autoctoni per cui la loro innata curiosità deve essere soddisfatta in pochi anni, prima che altri vadano a coprire grosse fette di quei mercati.

 

 

 

 

LA CINA E’ VICINA PER IL VINO ITALIANO

 

Report del viaggio ed esperienza di marketing

 

In Cina attualmente si svolgono due Concorsi Enologici, che personalmente consiglio vivamente ai nostri produttori vitivinicoli, che avessero come obiettivo finale l’export di vino in quel mercato semi vergine.

A dire il vero il mercato è semi vergine per i vini italiani, ma per i francesi, neozelandesi ed australiani è ampiamente sfruttato. Ecco allora che questo è un sicuro veicolo di avvicinamento a quel mondo fino a ieri cosi’ distante per noi.

Insieme ad un giornalista di Hong Kong ed a sette Master Wine provenienti da ogni angolo del pianeta, sono stato chiamato dal 2 al 9 giugno 2012, a partecipare alla 7° Edizione dell’ International Wine Challenge di Shanghai, quale unico italiano e devo dire che l’esperienza è stata coinvolgente da ogni punto di vista. Dal lato professionale perché trovarsi a degustare e scambiare pareri con dei Master Wine è un onore ed un piacere, ma anche dal punto di vista umano e di esperienze di vita non lo è stato meno.

Con una breve cronistoria di ciò che ho visto ed incontrato, proverò a rendervi partecipi di questa mia prima esperienza in terra cinese, con qualche consiglio e/o suggerimento in merito alla situazione del comparto vitivinicolo italiano in quella grande e “ temuta “ realtà ( temuta da un punto di vista dei numeri e dell’economia sempre piu’ crescente ), ma che come rovescio della medaglia può offrire grandi sbocchi alle esportazioni dei nostri ottimi vini.

Buona lettura

Roberto Gatti

 

 

 

1° GIORNO

Dopo 11 ore di volo da Amsterdam, eravamo partiti alle 17,30 ora locale di Amsterdam

e siamo arrivati a Shanghai alle ore 10,30 ( 6 ). Questa differenza di fuso orario la si nota durante il volo , perché alle 8/9 della sera era già buio ed alle due di notte era già pieno giorno. Infatti andando verso est, quindi incontro al sole e come se ne anticipassimo la nascita ( alba ). Arrivati in aeroporto ci siamo trovati in una fila lunghissima : una per i cittadini cinesi ed una per gli stranieri, nonostante il visto apposto dall’ambasciata cinese in Italia, tutti i passeggeri stranieri hanno dovuto sottoporsi ad un altro controllo del passaporto, del visto ed anche essere fotografati con ausilio di uno scanner o telecamera.

 

La cosa che piu’ mi ha stupito appena arrivato all’hotel è stato quando intendevo lasciare una piccola mancia, come si usa di consueto in Italia e nelle altre parti del mondo, al chè mi sono sentito dire in perfetto inglese :

“ Sorry mister, but this is my job “

Da questo piccolo particolare ho capito che mi trovavo in un’altro mondo.

La mia difficoltà maggiore è non conoscere a sufficienza la lingua inglese, che qui è l’unica per farsi capire, in quanto non tutti lo parlano ma si trovano diversi cittadini cinesi che lo parlano con dimestichezza.

Il primo pomeriggio di sabato 02 giugno, appena arrivati, siamo stati accompagnati in un “ ristorante “/trattoria ed anche se accompagnati da una cinese non siamo riusciti a mangiare niente che fosse di mio gradimento, eccezion fatta per un filetto di pesce alla griglia condito con una salsa “ tipo aceto balsamico “ abbastanza gradevole ( senza abbastanza ) in agrodolce, che qui ho poi imparato essere di casa.

Meglio sono andato alla sera, dove mi sono fidato delle fotografie in hotel ed ho cosi’ mangiato una scodella di riso ( stracotto ) con una buona mazzancolla e qualche verdura.

Domani ( domenica ) dovremmo andare in due giornalisti a vedere il centro o meglio una parte del centro, perché ricordo che Shanghai conta qualcosa come 23 milioni di abitanti con un diametro di circa 80 km.

 

LA VISITA ALLA CITTA’ CHE TOGLIE IL FIATO

 

Con un comodo ed economico taxi ( circa 10/12 euro per circa 45 min. ) dall’ Hotel dove ero alloggiato in circa mezz’ora , io insieme alla giornalista britannica Patricia STEFANOWICZ, master of wine, abbiamo raggiunto il centro e man mano che percorrevamo queste larghe arterie, i grattacieli che si stagliavano intorno a noi e sopra le nostre teste diventavano sempre piu’ numerosi, imponenti e di rara bellezza.

Una città moderna, capitale economica della Cina ( e si vede ) con un numero incalcolabile di banche, uffici, centri commerciali. Solo alcuni numeri per darvi una idea di questa fantastica città :

23.000.000 milioni di abitanti nel 2009 solo nel centro urbano, se poi consideriamo anche la periferia ( ma qui la periferia non esiste ) arriviamo a 30.000 milioni di abitanti, una cosa inimmaginabile.

Alcuni aspetti che mi hanno colpito, oltre alla maestosità, enormità, bellezza e grandezza di questa metropoli sono stati :

il sorriso ed i visi rilassati di queste persone semplici, cordiali ed in pace con il mondo circostante, forse dovuto alla loro antica cultura e religione ;

il verde pubblico presente ad ogni angolo di strada, ogni pezzo di terra lasciato libero è diventato una aiuola pubblica, un parco, con tantissimi fiori come non avevo mai visto prima, ma soprattutto la cura anche nei minimi dettagli come viene mantenuto il verde pubblico.

Nel centro città non ho visto un solo escremento di cane per strada, un pezzo di carta, un mozzicone di sigaretta, una città moderna e pulitissima, difficile da spiegare. Appena però ti allontani, dal centro la situazione cambia in peggio, piu’ sporcizia ecc.

Da Wikipedia : http://it.wikipedia.org/wiki/Lista_di_città_del_mondo_per_popolazione

1 Shanghai 23 030 048 [5] 2009 Core districts inner suburbs[6] 6340,5 3 632 21 Cina

Un particolare che mi ha emozionato è stato quando siamo arrivati nel parco pubblico in Piazza del Popolo, in pieno centro, ed ho visto centinaia, forse qualche migliaio di persone sedute a terra con dei cartelli riportanti dei numeri telefonici e non capivo. Poi continuando nel parco, via via che il numero delle persone ( era domenica ) aumentavano ho visto che oltre i cartelli erano esposte delle fotografie di uomini e donne, ragazzi e ragazze, a mio parere evidentemente scomparsi nel nulla. I genitori ed i loro parenti sperano cosi’ segnalandoli ai piu’ di poterli ritrovare. Capisco che Shanghai non sia una città qualunque, ma pari a metà Italia messa insieme, ma vedere tante persone scomparse nel nulla non può non lasciare sgomenti.

Raccontare tutto ciò che di straordinario ho visto in sei ore, tanto è durata la mia visita al centro di Shanghai, convinto di avere visitato forse 1/10 o 1/100 di quello che c’era da visitare, teatri dell’opera, musei ecc, non è cosa semplice in questo caso specifico.

Per attraversare da una parte all’altra il fiume Huangpu è stato costruito un tunnel al di sotto del fiume, che con comode cabine ci ha fatto vivere una esperienza emozionante, sembrava di essere veramente in mezzo all’acqua, con un gioco di luci e scenografie degne del miglior regista : emozione allo stato puro.

Le foto ed i video che ho girato in loco forse potranno rendere ancora meglio, ma sempre in misura ridotta lo stupore e le emozioni provate.


Il lungo viaggio aereo verrà, presto dimenticato ed assorbito dalla visita a questa straordinaria metropoli, la piu’ grande del pianeta una città che toglie il fiato, non ci sono parole abbastanza eloquenti per farle rispondenti alla realtà.

 

 

 

( sullo sfondo la Perla dell’Oriente )


3° Giorno a Shanghai

 

ll lunedi’ è iniziato il Concorso vero e proprio, in una sede che da quanto ho capito è una specie di enoteca , una grande mostra permanente di vini, che nei giorni successivi ho appreso essere di proprietà privata. Ho conosciuto anche il cotitolare di questo luogo, il piu’ grande importatore di vini italiani oggi operante in Shanghai.

Appena entrati nella sede del concorso ho visto che in un grande tabellone erano esposte le foto, con un breve riassunto del curriculum dei nove giudici internazionali, chiamati da ogni parte del mondo, ben 7 dei quali Master Wine.

( Work Shop per pubblico a cura dei giudici )

Solo al pensiero che appena 10/12 anni fa mai avrei pensato di sedere in degustazione insieme a dei Master Wine internazionali, mi ha creato una certa emozione e , devo dirlo, tanta soddisfazione e gratificazione personale.

Appena arrivati nella sala riservata ai degustatori, ho visto che ogni postazione era dotata di un personal computer, ovvero di un notebook, con un programma scritto in inglese ed il foglio excel che lo conteneva in cinese. Passati i primi 5 minuti di adattamento mi sono allineato agli altri due commissari :

Bob Champell proveniente dalla Nuova Zelanda e da CATHY VAN ZYL proveniente dal Sud Africa, perché in questo concorso si è in tre per ogni commissione, e tutti i punteggi fanno media. Solamente nel caso in cui ci sia una divergenza di 5 punti ed oltre, si discute collegialmente e si riassaggia il vino in questione. Non vi nascondo la mia gioia quando i due master wine sono ritornati sui loro passi, dal momento che io avevo assegnato il punteggio piu’ alto in due occasioni diverse, e sono arrivati insieme a me ad assegnare due medaglie d’oro….si vive anche di queste piccole soddisfazioni, d’altronde l’esperienza alla fine conta sempre.

( nella foto da sx a dx : Kati van Zyl; Patricia Steafanowicz; Bob Campell; Roberto Gatti )

Diverse persone assistevano alle nostre degustazioni, seduti in un’altra parte della sala, da questo ho capito perché i cinesi sono cosi’ bravi nel fare ogni cosa : loro guardano molto ed attentamente anche ai piu’ piccoli particolari e cosi’ “ ti rubano il mestiere “.

Ma a parte le facili battute credo che in questo caso non potranno acquisire l’esperienza di 25 anni di degustazioni in poco tempo, dovranno guadagnarsela sul campo anche loro.

Cosi’ abbiamo continuato per il secondo ed il terzo giorno. Terminate le degustazioni nel pomeriggio ci avviamo in un ristorante per una cena collegiale, ma soprattutto per degustare i vini che ogni commissario proveniente da ogni angolo del pianeta ha portato per l’occasione.

 

 

( dall’Italia io ho portato l’ Amarone, mentre il Villa Gemma un giornalista di Hong Kong )

( com’era buono questo Syrah di 20 anni )

Il giovedi’ sono ritornato insieme a tre colleghi stranieri nel pieno centro di Shanghai, una grande e lunghissima strada, dove ci si viene per lo shopping.


In ogni momento siamo stati avvicinati da uomini e donne che ci chiedevano se volevamo acquistare merce : orologi, borse, vestiario, di tutto e di piu’. Negozi occidentali con le firme piu’ prestigiose di orologi, vestiario, qui esiste tutto di tutto non manca niente.


L’amico Bob Champell neozelandese di rara simpatia, aveva letto su internet informazioni su un vecchio e tipico ristorantino ( o rosticceria ) dove molte persone in fila erano in attesa di comprare questi “ involtini “ ripieni di carne, gradevoli e particolari, cose che si mangiano solo in Cina.

 

LA SERATA DI GALA E PREMIAZIONE

Nel corso della serata , dopo i convenevoli discorsi di rito delle autorità, sono stati proclamati i vini vincitori di questa competizione internazionale, giunta alla settima edizione, che ha visto la partecipazione di 500 vini.

Devo notare con rammarico di avere visto la presenza di pochi vini italiani ed è stato un vero peccato, perché solo venendo in loco e toccando con mano ci si rende conto delle enormi e concrete possibilità di penetrare questo mercato dal potenziale praticamente infinito, tramite questi concorsi. La sala infatti era gremita di importatori e buyer appositamente invitati che , prima e durante la cena, hanno avuto la possibilità di degustare i vini risultati vincitori di medaglie.

Tutti noi giudici siamo stati chiamati sul palco per un breve intervento sul concorso e per formulare le nostre impressioni, cosa che ho fatto naturalmente in italiano ed un collega enologo che opera in Spagna, mi ha fatto da interprete. Ho espresso la mia ammirazione per questa grande nazione e per questa grande città interminabile, agli organizzatori del concorso per averci fatto sentire a casa e soprattutto per la conduzione dell’evento .

Il piu’ grande importatore di vini italiani in Cina mi ha fatto vedere le decine e forse centinaia di richieste che gli sono pervenute da aziende italiane, per potere essere distribuite in quel grande mercato, che lo scorso anno ha registrato un aumento di oltre il 130%. Tra le condizioni che pone alle aziende prima di avviare un rapporto commerciale, vi è espressamente anche quella di partecipare ai due concorsi enologici internazionali che si svolgono in Cina, tra i quali è contemplato l’ International Wine Challenge di Shanghai.



Resto a disposizione dei produttori che avessero bisogno di ulteriori informazioni al riguardo, che fonirò sempre volentieri.

Roberto Gatti

21 Giugno 2012

Un album di foto è disponibile al link : https://plus.google.com/u/0/photos/101120090415806712857/albums/5752412632198444993

Il video al link :

http://www.tudou.com/programs/view/7ZLr69fuAIA/?bid=03&pid=02&resourceId=113450880_03_05_02