Home Comunicati Stampa “L’Invenzione di Helmuth Köcher: la mascherina nera”

“L’Invenzione di Helmuth Köcher: la mascherina nera”

La sorpresa… l’attesa… ed infine la scoperta

 

La sorpresa. Ė iniziata quando ci è stata consegnata la cartella-stampa. I tradizionali comunicati, la broshure e lei…la mascherina. Sì proprio una mascherina tipo quelle che sono in dotazione sugli aerei durante le tratte notturne. Insomma quelle per “dormire”.

 

Cosa ci fa una mascherina in dotazione ai giornalisti durante la conferenza stampa di presentazione del Merano Wine festival a Milano? Comprensibile la sorpresa; voltarla e rivoltarla alla ricerca di una risposta plausibile. Non capisco. Questa la frase ripetitiva tra tutti noi.

 

Pazientate giornalisti, pazientate e capirete. Nel frattempo giù battute che dire solo ironiche è un eufemismo, troppo banale o troppo offensivo, osceno o troppo crudo. Ricordo la battuta “più bellina”: poiché la presentazione sarà soporifera meglio mettere la mascherina per non far vedere il calo della palpebra”.

 

L’attesa. Tutto bene; la presentazione piacevole ed interessante con i tempi giusti da “non far calare la palpebra”. Ed allora la mascherina nera con riportato in rosso la scritta “Merano WineFestival since 1992, The International Wine & Food excellence”?

 

La scoperta. Ė Helmuth Köcher, sempre impeccabile, che inizia a parlare. Tutti voi siete stati dotati di una mascherina che invito ad indossare. Vi sarà servito un vino e, “alla cieca”, dovete capire di che cosa si tratta. Subito, in sala, si diffonde un mormorio: ma che c…..a è questa, bastava denudare o coprire la bottiglia…

 

Personalmente, conoscendo Helmuth Köcher, ho pensato che ancora la sorpresa non era stata scoperta del tutto. Helmuth continua ricordando che: l’aspetto visivo, olfattivo e gustativo (o gusto-olfattivo) di un vino, per un assaggiatore e/o degustatore, è diverso da avere gli occhi chiusi o aperti. Occhi chiusi aumentano la concentrazione, la ricerca tattile (ruotando il bicchiere) della consistenza , l’impegno maggiore a valutare l’intensità e complessità olfattiva e una applicazione superiore, più ragguardevole nel valutare l’equilibrio e la persistenza gustativa. La curiosità affievolisce il mormorio. Anche i giornalisti maggiormente accreditati si sottopongono a questa nuova verità.

 

Ė vero…è vero… è vero. Fare poi la comparazione tra occhi bendati e occhi aperti si interagisce in maniera diversa con il bicchiere ed il suo contenuto.

 

Il Finale? Applauso a scena aperta…lungo e persistente. Anche questa è stata la presentazione del Merano Wine Festival. Chapeau a Helmuth Köcher.

 

Per la cronaca il vino sottoposto a questa bizzarra, originale e un po’ eccentrica degustazione si è rivelato essere:

 

Sauvignon Sanct Valentin 2013 della Cantina Sociale di St. Michele Appiano, Alto Adige. Semplicemente eccellente. Voto *****

 

 

 

 

( Fonte http://corrieredelvino.it/ )

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Giudice degustatore ai Concorsi Enologici Mondiali più prestigiosi tra i quali:

» Il Concours Mondial de Bruxelles che ad oggi ha raggiunto un numero di campioni esaminati di circa n. 9.080, dove partecipo da 13 edizioni ( da 9 in qualità di Presidente );

>>Commissario al Berliner Wine Trophy di Berlino

>>Presidente di Giuria al Concorso Excellence Awards di Bucarest

>>Giudice accreditato al Shanghai International Wine Challenge

ed ai maggiori concorsi italiani.