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Michele Bernetti: Umani Ronchi, i pionieri del Verdicchio

Michele Bernetti: Umani Ronchi, i pionieri del Verdicchio

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OSIMO (ANCONA)

MICHELE BERNETTI, titolare di Umani Ronchi assieme al papà Massimo, anche quest’anno ha portato a casa i migliori riconoscimenti nelle varie guide sui vini.

Qual è il segreto del vostro successo che dura da 60 anni?

«Diversificare la produzione e la commercializzazione. In un Paese piazziamo al massimo il 10 per cento della nostra produzione. Poi abbiamo investito nella qualità dei vigneti. Non siamo mai stati ostaggi del mercato: abbiamo i nostri vigneti, siamo autosufficienti per uve come Verdicchio e Rosso Conero e questo ci dà la forza di avere un vino di alta qualità. Non compriamo uve da terzi».

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( a sx Michele Bernetti, a dx Alberto Mazzoni direttore Imt )

Si aspettava che il Verdicchio diventasse uno dei vini bianchi italiani più apprezzati nel mondo?

«Sì, ci abbiamo sempre creduto. Produciamo il nostro Verdicchio Casal Di Serra dal 1983, ben prima del boom del Verdicchio. Abbiamo rinnovato gli impianti e cercato i migliori cru del Verdicchio per avere un prodotto sempre migliore».

 

 Cantina prolifica: quasi tre milioni di bottiglie. E il 70% va in Scandinavia, Usa e Canada

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Chi beve il Verdicchio Umani Ronchi?

«Si beve al ristorante: il Verdicchio è un po’ più amaro dal punto di vista aromatico, ma è molto ricco di sapore e sapido e dunque molto adatto agli abbinamenti con il pasto. Abbiamo anche smentito la convinzione che il Verdicchio fosse un vino esclusivamente da pesce».

Dalle Marche arrivano grandi rossi, qual è quello che vi ha dato più soddisfazione?

«Il Pelago, da uve Montepulciano, Cabernet e Merlot, premiato al Wine challange di Londra nel 1997, sbaragliando una concorrenza formidabile. L’annata ’94 di questo vino è stata battuta all’asta a Londra da Christie’s per 500mila lire che era una cifra molto importante per quei tempi».

Il Rosso Conero?

1989

«Rappresenta la versione elegante del Montepulciano ed è la denominazione più a nord di questo vitigno. Il nostro Rosso Conero si trova vicino al mare, ha un clima ventilato, più fresco durante l’estate, tutti fattori che ci danno un vino più fruttato, fresco e moderno. Cerchiamo eleganza più che forza in tutti i nostri vini. La struttura può apparire inferiore, ma acidità, freschezza e tannini morbidi sono ottime premesse per l’abbinamento coi cibi».

 

 

 

Qual è la novità dell’anno?

«Il primo Pecorino igt bio interamente prodotto a Roseto degli Abruzzi, affinato in botte grande per una parte. Un vino molto fresco, con una bella acidità».

 

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( Fonte Quotidiano.net )

 

Consiglio una lettura al link :

https://www.winetaste.it/umani-ronchi-verticale-di-cumaro/

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