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Russi e argentini, affari di vino

La Madonnina del magnate Nikolaev pronta per il primo rosso. Va avanti anche il progetto di Bulgheroni

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BOLGHERI. Continuano i grandi investimenti stranieri in terra bolgherese. Presto uscirà sul mercato il nuovo vino del Podere la Madonnina, azienda che si trova sulla bolgherese, a pochi passi da Ornellaia e che porta la firma del noto enologo Riccardo Cotarella. Sette ettari vitati ma non solo una villa, campi da tennis, piscine, una vera e propria residenza del lusso. La proprietà il cui acquisto risale al 2014 è del russo Konstantin Nikolaev, uno degli uomini d’affari più ricchi al mondo.

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Continua quindi l’interesse dei grandi miliardari russi per la piccola “oasi” toscana vocata ai grandi rossi di taglio bordolese. La prima notizia attorno all’acquisizione fu nel febbraio 2014 quando l’istituto Borsi rese nota una cospicua donazione, 40.000 euro, da parte della società La Madonnina, appena approdata nel territorio castagnetano. L’offerta permise alla scuola primaria di Castagneto di dotarsi di un laboratorio dell’emotività, unico o tra i pochi della Provincia, oltre ad acquistare sette lavagne multimediali, 30 pc e la strumentazione destinata agli alunni disabili. Da lì il progetto dei russi si è amplificato ed ha preso consistenza.

La tenuta sorge in una zona molto prestigiosa che si culla tra i vigneti di importanti aziende agricole della Doc Bolgheri, oltre a costeggiare la verdissima e incontaminata macchia del Bruciato. Di origini ucraine, Nikolaev ha un patrimonio netto stimato attorno ai 1.35 miliardi di dollari, stima di marzo 2013, secondo Forbes, acquisito per la maggior parte grazie agli investimenti in porti e trasporto ferroviario, attraverso la società di cui è coproprietario, N-Trans Gruppo. Si è laureato alla Università Statale di Mosca, è anche co-fondatore della Skolkovo a Mosca, la più importante business school di Russia. Amante del buon vino è una faccia nota soprattutto tra i ristoratori locali, la sua presenza è molto gradita perché non bada a spese, proprio in fatto di vino, stappando le migliori e più costose bottiglie. Insomma le terre bolgheresi fanno gola a molti, soprattutto stranieri e miliardari.

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Va infatti avanti anche il progetto vitivinicolo e d’accoglienza dell’imprenditore argentino Alejandro Bulgheroni che ha acquistato dalla contessa Antonelli, della storica famiglia un tempo proprietaria dell’Oasi omonima, sita nel comune di Castagneto Carducci, 30 ettari di Doc Bolgheri situati a sud di Donoratico e confinanti con la Tenuta Argentiera. Una terra dorata visto che si parla di circa 15-20 milioni di euro. L’imprenditore non è nuovo all’investimento, dopo Dievole (Vagliagli) nel Chianti classico e Montalcino con Poggio Landi e Podere Brizio. Ad affiancarlo nella nuova avventura l’enologo di fiducia

Alberto Antonini. Un nome nel mondo del vino: fondatore di Matura, società di consulenza nel settore enologico, assieme al collega Attilio Pagli, è consulente e talvolta produttore in molti dei maggiori paesi produttori di vino: Italia, Argentina, California, Sudafrica, Australia.

 

 

( Fonte Il Tirreno )