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Senza solfiti il vino diventa più salutare

Il nome spiega molto, forse tutto. Télos (dal greco: scopo, risultato, fine) denota un percorso e un obiettivo, nel caso specifico quello che porta alla realizzazione di un vino senza solfiti aggiunti, dunque più salutare.

 

Télos è il nome di una linea innovativa di Tenuta Sant’Antonio, l’azienda dei fratelli Castagnedi (Armando, Tiziano, Paolo e Massimo) che è nata a San Zeno, nella Valpolicella dove si fanno i più famosi vini scaligeri: Amarone, Valpolicella, Soave.

Nel 1989 il cambiamento: i quattro fratelli acquistano una proprietà sui Monti Garbi e pongono così le basi alla cantina che vanta ben 80 ettari coltivati, una gamma di vini della tradizione dall’Amarone al Valpolicella Ripasso e appunto Télos, frutto di un intrigante progetto cominciato sei anni fa. Una linea che si presenta come espressione della profonda conoscenza del territorio dei fratelli Castagnedi, frutto di studi, sperimentazioni, analisi.

«In realtà non si può parlare di un progetto concluso – avverte Tiziano Castagnedi, responsabile vendite Italia – siamo ancora in fase di evoluzione, sebbene abbiamo eliminato il rame nei vigneti e abbassato il livello di solfiti nel vino, ma il prossimo passo è la rimozione totale dello zolfo che, utilizzato in vigna, può ritrovarsi nei mosti e generare un ulteriore sviluppo di anidride solforosa. Inoltre per rendere il vino più salutare stiamo cercando di studiare gli allergeni che possono trovarsi anche nel vino per limitare l’insorgenza di patologie connesse». Da questo progetto sono nati tre vini che sull’etichetta riportano in evidenza la scritta «senza solfiti aggiunti»:

Télos Il Bianco (2011), Télos Il Rosso (2012) e Télos Amarone (2013), quest’ultimo sul mercato da un mese. Sono stati i protagonisti dello stand Tenuta Sant’Antonio al Vinitaly.

Il Bianco Igt nasce da uva Garganega e Chardonnay; ha un delicato e avvolgente profumo di agrumi e di erbe medicamentose: il sapore è fresco, persistente e in continua evoluzione. Il Rosso Doc viene realizzato con uve Corvina, Croatina, Rondinella e Oseleta; presenta note di ciliegia, frutta rossa come ribes e lamponi, liquirizia e grafite nera; al palato è abbastanza morbido, fresco e sapido. L’Amarone Docg nasce dalle stesse uve de Il Rosso ma ovviamente all’olfatto è più intenso, complesso e fine mentre ha note floreali di frutta rossa ma anche speziate di pepe, chiodi di garofano e liquirizia. Lo spettro aromatico si completa con le note terziarie provenienti dall’affinamento in tonneaux di rovere francese che gli regalano leggeri e piacevoli sentori di cacao, vaniglia e caffè.

( Fonte Il Giornale )

 

Annotazioni a margine

 

Negli ultimi mesi ho degustato molti vini ” biologici o biodinamici ” veramente ottimi/eccellenti dal punto di vista sensoriale, senza alcun difetto o problema gusto/olfattivo percepibile ! Negli ultimi anni sono stati compiuti passi da gigante nella ricerca e nel conseguimento di ottimi risultati finali !

Ben vengano i vini biologici, capaci addirittura di aggiudicarsi Grandi Medaglie d’ Oro e/o Medaglie d’ Oro in concorsi enologici internazionali, a breve ne scriverò ampiamente perchè credo sia giunto il momento di invertire la rotta fino ad oggi seguita ! Oggi è possibile, ed è ampiamente dimostrato, che si possono bere ottimi vini senza l’aggiunta di solfiti e senza l’uso di prodotti chimici in vigna ed in cantina !

Roberto Gatti