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Serve un modello Chianti per il vino piceno

 

Dare al vino Piceno unidentit territoriale legata alle produzioni di eccellenza, sul modello del Chianti o del Brunello; sviluppare unazione di marketing integrato e centrato sulle tipologie di prodotto; acquisire maggior peso sui mercati attraverso aggregazione e, conseguentemente, massa critica.
Passa da qui il futuro del settore vitivinicolo provinciale, secondo quanto emerso dal convegno svoltosi questa mattina a Ripatransone e organizzato da Coldiretti Ascoli in collaborazione con la Confraternita Madonna di San Giovanni.

Nel 2005 le nostre vigne hanno prodotto 657mila ettolitri di vino (di cui 144mila doc), pari al 54% del totale Marche ha spiegato il presidente di Coldiretti Ascoli, Marco Maroni -. Tutti ci riconoscono, inoltre, un livello qualitativo molto alto, ed partendo proprio da questo che dobbiamo dare al nostro territorio unidentit deccellenza sulla falsariga di altre regioni pi blasonate ma alle quali abbiano da invidiare il nome non certo la sostanza. Limportanza del legame col territorio nelle strategie di promozione del vino italiano stata messa in risalto anche da Domenico Pasetti, presidente di Coldiretti Abruzzo, cui sono state affidate le conclusioni. La scelta vincente della vitivinicoltura marchigiana stata quella di puntare sui vitigni autoctoni, caratterizzando le produzioni attraverso il loro legame col territorio ha confermato anche Alberto Mazzoni, presidente Assoenologi Marche -. Ora bisogna muovere il passo successivo, aggregandosi per avere pi peso sui mercati. Il settore vitivinicolo rappresenta, del resto, uno dei fiori allocchiello dellagricoltura provinciale e il direttore di Coldiretti Ascoli, Anacleto Malara, sta impostando un lavoro per unadeguata valorizzazione del lavoro delle imprese.

Il convegno si aperto con i saluti del sindaco Paolo DErasmo e dellassessore allAgricoltura Elio Gregori, i quali hanno sottolineato come il Comune ripano stia lavorando sulla valorizzazione delle produzioni agricole. Avelio Marini, assessore al Turismo e Risorse Agricole della Provincia di Ascoli Piceno ha invece illustrato le azioni compiute sul fronte della valorizzazione e della promozione della qualit. Presenti al convegno anche il presidente di Coldiretti Ancona, Maurizio Monnati e il vicepresidente di Enoteca Italiana.


IL VINO PICENO: DATI PRODUTTIVI


TIPOLOGIA PRODUZIONE 2005 SUPERFICIE
VINI DOC
– bianchi
– rossi 144.000 hl
– 34.000 hl
– 110.000 hl 2.270 ha
VINI IGT
– bianchi
– rossi 391.000 hl
– 112.500
– 278.500 7.120 ha
VINI DA TAVOLA
– bianchi
– rossi 122.000 hl
– 58.000 hl
– 64.000 hl
TOTALE 657.000 hl
(54% sul tot Marche) 9.390 ha
Fonte: Elaborazione Coldiretti Marche su dati Istat, Alberto Mazzoni

LE DOC PICENE

Rosso Piceno (Superiore, Sangiovese, Novello)
Falerio dei Colli Ascolani
Offida (Pecorino, Passerina, Passerina Spumante, Passerino Passito e Vin Santo, Rosso)

( Fonte Il Quotidiano.it )

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Giudice degustatore ai Concorsi Enologici Mondiali più prestigiosi tra i quali:

» Il Concours Mondial de Bruxelles che ad oggi ha raggiunto un numero di campioni esaminati di circa n. 9.080, dove partecipo da 13 edizioni ( da 9 in qualità di Presidente );

>>Commissario al Berliner Wine Trophy di Berlino

>>Presidente di Giuria al Concorso Excellence Awards di Bucarest

>>Giudice accreditato al Shanghai International Wine Challenge

ed ai maggiori concorsi italiani.