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Sos pesticidi! Possono provocare il Parkinson

 

E nota da tempo la pericolosità di pesticidi ed erbicidi, ma studi epidemiologici e ambientali hanno evidenziato come ci possa essere un rapporto di causa-effetto tra lesposizione professionale a pesticidi e linsorgere della malattia di Parkinson.
Il disturbo, dovuto al processo degenerativo a carico di alcuni particolari cellule nervose del cervello, e di cui non sono note ancora le cause, ha certamente unorigine multifattoriale e colpisce più dell1% della popolazione ultra sessantacinquenne italiana. Ogni giorno in Italia vengono diagnosticati 30 nuovi casi di Parkinson e complessivamente nel nostro Paese sono 500mila i soggetti affetti da tale patologia. Letà appare essere un fattore di rischio significativo: infatti, il rischio aumenta negli ultra sessantacinquenni del 10% per ogni anno di età.
Ma cè preoccupazione da parte degli esperti per linsorgere della malattia in età giovanile: un terzo dei casi si manifesta al di sotto dei 40 anni. A favore del ruolo tossico dei pesticidi, possibili responsabili della degenerazione dei neuroni dopaminergici della substantia nigra, spiega Marzia Baldereschi dellIstituto di neuroscienze (In) del Cnr di Firenze, si sono accumulate molte evidenze scientifiche, al punto che un tribunale francese ha riconosciuto il Parkinson, che ha colpito un agricoltore, come malattia professionale.
In particolare, prosegue la ricercatrice, a supporto di questa ipotesi viene attualmente citato il recente lavoro di Ascherio e coll. (Annals of Neurology), ma esistono dati analoghi dell’Italian Longitudinal Study on Aging (ILSA) del Progetto Finalizzato Invecchiamento del Cnr, già pubblicati nel 2003.
In questo studio, un campione di 5.632 individui tra i 65 e gli 84 anni, selezionati in modo random dalle liste anagrafiche di 8 comuni italiani, è stato estesamente valutato per numerosi fattori di rischio e familiarità, e per leventuale presenza di 11 malattie cronico-invalidanti, tra cui la malattia di Parkinson.
Sono stati identificati 113 casi prevalenti della patologia. Tra i numerosi fattori indagati, relativi sia allo stile di vita sia allambiente di vita e di lavoro, solo luso abituale di pesticidi è risultato in relazione con la malattia e solamente negli uomini. Ma luso abituale, professionale, di pesticidi comporterebbe un aumento del rischio, sempre limitatamente al sesso maschile, di quasi 4 volte.
Sebbene siano ormai una trentina gli studi internazionali che confermano come tale esposizione aumenti il rischio di malattia, mancano ancora le prove definitive di una relazione di causalità. Oggi, conclude Baldereschi, si è orientati a concludere che lesposizione a pesticidi aumenta il rischio di Parkinson e ne promuove linsorgenza in individui predisposti su base genetica o di altro tipo. E importante proseguire tali ricerche perché lidentificazione di fattori tossici permetterebbe lattuazione di una prevenzione primaria.


Maria Teresa Dimitri


Fonte:  Marzia Baldereschi, Istituto di neuroscienze del Cnr, Firenze, tel. 055/4223341, e-mail: baldereschi@in.cnr.it


 

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