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Unaprol, attenti alle truffe

 

E’ importante scegliere prodotti che abbiano origine certa e verificabile


L’Unaprol rivolge un invito a quanti sono già in vacanza o si accingono a raggiungere i luoghi di villeggiatura. L’organizzazione degli operatori olivicoli ricorda che l’indicazione dell’origine in etichetta, per l’olio servito al ristorante, è un obbligo previsto dalla legge che, purtroppo ancora oggi, è disatteso dalla stragrande maggioranza dei ristoranti nel nostro Paese.
Al ristorante si può pretendere che l’olio extra vergine di oliva servito abbia riferimenti precisi riferiti all’origine del luogo di produzione e di lavorazione delle olive.
Per quanto invece riguarda le scelte di acquisto, Unaprol suggerisce di scegliere aziende comunque note e che non hanno paura di farsi riconoscere dai consumatori. Il requisito fondamentale resta quello dell’origine certa del prodotto che si traduce in etichette chiare e trasparenti per i consumatori.
Per non sbagliare, il consorzio suggerisce di orientarsi verso prodotti Dop e Igp. Sono prodotti garantiti da un marchio comunitario; costano leggermente di più rispetto all’olio extra vergine di oliva di base ma offrono la garanzia di un prodotto che ha un forte legame con il territorio e che racconta la propria storia.
Per non incappare in qualche brutta sorpresa, specialmente in questo periodo estivo, Unaprol consiglia i consumatori di tornare ad acquistare l’olio extra vergine di oliva direttamente al frantoio o in cooperativa.
Secondo un’indagine dell’organizzazione degli operatori olivicoli, le vendite dirette di olio extra vergine di oliva al frantoio o dal produttore rappresentano ancora il 30% dei scambi commerciali del prodotto. Un fenomeno sostenuto ed agevolato anche dalla domanda crescente di vacanze in campagna in aziende agrituristiche.
Per questo motivo l’Unaprol rivolge l’invito a tenere alta la soglia dei controlli per scongiurare nuove contraffazioni e truffe alimentari ai danni dei consumatori e dell’immagine del prodotto, vanto della dieta mediterranea targata “made in italy”.


 


( Fonte Agricolturaitalia )