Home News UVA FOGARINA, UN VITIGNO REGGIANO RICCO DI FUTURO

UVA FOGARINA, UN VITIGNO REGGIANO RICCO DI FUTURO

 

GUALTIERI (RE),  OTT.2006- Il grande esperto Luigi Veronelli diceva che l’uva Fogarina, vinificata in maniera adeguata, poteva dare risultati pari a quelli dei grandi vini toscani. A ricordarlo e’ Francesco Villani, vice sindaco di Gualtieri, il Comune della Bassa reggiana nella cui cantina sociale all’inizio degli anni Settanta venivano ancora conferiti 500-600 quintali di questa uva. Villani e’ un appassionato ed esperto dell’uva Fogarina, resa famosa da una canzone popolare. ”Sicuramente – dice – si tratta di un vitigno appartente alla famiglia dei lambruschi, ma di un tipo particolare, non compreso nell’albo nazionale dei vitigni. Grazie comunque all’azione dei Consorzio dei vini reggiani, speriamo che possa presto avere il riconoscimento nazionale”. Oggi ne vengono coltivati complessivamente 3-4 ettari, ma a Gualtieri contano di incrementarne la produzione, grazie anche al recupero da parte di giovani viticoltori. La coltivazione dell’uva Fogarina e’ documentata sin dall’inizio del 1800, nell’azienda di un certo Domenico Rossi. La punta produttiva e’ stata raggiunta tra gli anni Venti e Trenta del secolo scorso, quando se ne producevano circa 60 mila quintali, che venivano destinati in prevalenza al taglio di vini nell’Italia meridionale, Puglia e Sicilia in particolare, ”perche’ – spiega Villani – per la sua alta acidita’ era adatta a incrementare la conservabilita’ degli altri vini”. Le caratteristiche del nettare di Fogarina sono state ben descritte nel 1929 dall’agronomo Alessandro Marescalchi: ”color rosso rubino vivacissimo, schiuma rossissima, limpido alla perfezione, ricco di quel suo special profumo aromatico, tra lampone e ribes, con una acidita’ fissa grandissima, tra i 13 e 14 gradi per litro”.


 


( Fonte Ansa )