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Vino e moda

 

Vino e moda


 


Il pattume di questa estate Ho ordinato come ogni anno il vino bianco del Friuli e non pi quello: ora che il vignaiolo morto e lazienda passata ai figli, non distingui pi un vino dallaltro, tutti ti lasciano un bruciore di stomaco prima sconosciuto. E questo il bello o il brutto della cultura del vino in Italia, che se non le stai ogni vendemmia, ogni pigiatura, ogni lavorazione del mosto, hai delle brutte sorprese. Perch i vecchi muoiono e i figli tagliano la fatica e le cure, fanno disegnare le nuove etichette, organizzano le presentazioni invitando un attore o un cantante e la pulizia del vino va a farsi benedire. scoppiata la moda del vino in Italia: e quando scoppiano le mode, la confusione generale. Il paese pieno di mostre, feste, cerimonie in cui folle di concittadini, fino a ieri astemi, fanno ruotare il vino nei calici di quel maestro vetraio austriaco senza i quali non c vino di qualit, non fai in tempo a versarglielo che lo guardano dallalto in basso, in trasparenza, ad occhio incollato al bicchiere o a braccio teso. E poi lo odorano, lo girano e rigirano come se avessero passato la vita a fare il Sommelier. E ogni mese c una nuova moda, del vino siciliano, di quello umbro, tutti lavorati in modo da essere irriconoscibili rispetto ai bianchi meridionali pi fini di un Tocai, o a quelli della Franciacorta pi essenziali dello champagne. Ci sono delle macchine che danno al vino la gradazione alcolica che si vuole, di tredici, di quattordici gradi, che un tempo erano dei vini da dessert. successo nei vini come in tutto: abbondanza e imbonitura.


( Fonte Il venerdi di Repubblica )


Autore: Giorgio Bocca


 


Osservazioni


 


Questo scritto, che vi ho riportato sopra, mi ha fatto riflettere a lungo, ed ho fatto delle considerazioni che sono state, allo stesso tempo positive ed anche negative, nel senso che alcune le condivido ed altre meno, cosi come daltronde nella dialettica democratica, in qualsiasi ambito essa avvenga.


Sono restio e non condivido il fatto che la qualit non sia piu quella di una volta, credo invece che oggi si beva molto meglio rispetto a 20 anni fa, quando i vini erano sicuramente meno lavorati e strapazzati, e forse piu genuini e veri   ma sicuramente piu grezzi, pieni di alcool, disarmonici e molte volte quasi imbevibili. Vi ricordate i vini del Sud d Italia cosa erano ? un concentrato di alcool, e cosi pure quelli del nord, che dopo pochi mesi inacidivano.


Concordo invece con le osservazioni di Giorgio Bocca quando dice che ormai il vino una moda, ed io spero non passeggera, viene da sorridere nell osservare tutte quelle persone che girano il bicchiere per decine di minuti, strapazzando quel povero vino. Le aziende si danno da fare per promuovere i loro vini, cercano sponsor e testimonial famosi, come calciatori e veline ma daltronde questo il marketing e non ci vedo niente di male. Fanno piu male quei colleghi giornalisti che si sono improvvisati esperti di vino, quando alle spalle non hanno alcuna preparazione specifica in materia, e giudicano il lavoro altrui senza averne le capacit, e scrivono su giornali quotati, ne discutono in TV o sul Web, e fanno piu male al settore che altro, ma cosi va la nostra Italia. Da alcuni anni nata una nuova categoria di giornalisti che io ho battezzato i famosi tuttologi ,  che con una laurea magari in giurisprudenza, arte ecc., si sono dedicati al mondo del vino solo perch fa tendenza ed il mercato tira, ma come sostengo da qualche anno saranno i lettori a scremare come ? , vi chiederete. Semplice : confrontando i giudizi dei tuttologi con il vostro e state tranquilli e certi che il vostro sicuramente migliore di quello del tuttologo di turno.


Roberto Gatti