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Vino, no caccia alle streghe

“Che coincidenza: giusto nel pieno del periodo natalizio arriva l’ennesima bordata dall’Ue. Proprio un bel regalo il tentativo di gettare fango sul vino, il fiore all’occhiello dell’agroalimentare Made in Italy, in cui il Veneto eccelle e conferma tutti i suoi primati.

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A partire proprio dall’export, e forse è proprio questo successo che sembra dia fastidio a qualcuno nell’Unione Europe. Altrimenti non si spiegherebbe l’attacco diretto ad un settore in cui l’Italia non teme rivali”. Federico Miotto, presidente di Coldiretti Padova, commenta così le conclusioni del Consiglio europeo sul cosiddetto “uso dannoso dell’alcol”, che prevedono severe misure in materia di etichettatura, pubblicità, nonché restrizioni al commercio tra gli Stati Membri. “Si tratta di provvedimenti a dir poco inaccettabili – aggiunge Miotto – poiché rischiano di penalizzare gravemente e in maniera ingiustificata il comparto.

Fatalità proprio nel periodo dell’anno in cui il vino è uno dei prodotti alimentari più richiesti per i i pranzi e le cene delle Feste, i regali e le classiche ceste natalizie, dove le etichette venete vanno per la maggiore. Nella nostra provincia tra Natale e capodanno è boom di richieste per i vini Doc dei Colli Euganei, su tutti il Fior d’Arancio Docg, ideale per i brindisi, insieme alle altre varietà di bianchi e rossi che distinguono la nostra migliore produzione. Anche le altre Doc padovane (Bagnoli, Corti Benedettine del Padovano e Merlara) sono minacciate da questo attacco ingiustificato che arriva proprio in uno dei periodi dell’anno in cui si realizza una parte significativa del fatturato. Mi auguro che i consumatori sappiano interpretare nella maniera corretta questa mossa dell’Ue e sappiano distinguere la qualità dei nostri vini dalla massa indifferenziata e senza controllo che arriva da oltre confine”.

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Coldiretti insieme a Federalimentare chiede con decisione che i Ministri Martina e Lorenzin prendano una posizione al prossimo consiglio dei ministri contro tale proposta e pretendano piuttosto che le istituzioni comunitarie avviino una seria opera di educazione al consumo e al contrasto all’abuso di alcool nelle aree senza cultura del bere e del mangiare.

“Non possiamo accettare che l’incapacità di gestire in alcuni Paesi europei un’emergenza legata a modelli di consumo che sono lontanissimi da quelli legati al settore del vino – aggiunge Giovanni Roncalli, direttore di Coldiretti Padova – si traduca in una ingiusta criminalizzazione per un settore economico non solo vitale per la nostra provincia e per l’intero Paese, ma che in questi anni è diventato l’emblema di uno stile di vita ‘lento’, attento all’equilibrio psico-fisico che aiuta a stare bene con se stessi, da contrapporre proprio all’assunzione sregolata di alcol”.

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“Mascherata dietro la ricerca di una soluzione a una emergenza sanitaria legata all’abuso di alcol, soprattutto in alcune aree europee, si cela una presa di posizione iniqua e punitiva che si perpetra attraverso misure che non tengono conto delle specificità di consumo delle bevande alcoliche diverse da paese a paese e che non apportano nulla in termini di educazione alimentare”, conclude Federalimentare.

 

(Fonte Coldiretti Padova)