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Vino poco, ma eccellente nonostante quattro disgrazie

Gelate, siccità, grandine e nubifragi, hanno messo a dura prova i viticoltori regionali

 

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La vendemmia è alle porte. Anzi, in alcune zone o tipologie è già iniziata. Ci riferiamo a uve destinate a basi spumante Pinot nero in primis, Chardonnay a seguire oppure al Pinot grigio.

Mediare situazioni drasticamente diversificate è impossibile poiché i capricci della natura e i cambiamenti climatici presentano il conto, soprattutto in regioni come il Friuli Venezia Giulia dove il vigneto viene coltivato in collina e altopiano, in pianure ghiaiose oppure rivierasche. Si tratta dunque di microclimi diametralmente opposti soggetti a fenomeni eccezionali quali gelate, brinate e grandinate. Un solo fenomeno è costante e imporrà una seria riflessione per trovare soluzioni mirate: la siccità.

 

In collina il raccolto comincerà nell’ultima settimana di agosto

Il caldo torrido a cavallo fra luglio ed agosto, con punte nella prima settimana di agosto di 39 gradi, ha accelerato la maturazione degli acini di almeno una settimana rispetto a quella delle ultime due vendemmie, già classificate fra le precoci.

In collina si inizierà il raccolto generale nell’ ultima settimana di agosto e la vendemmia entrerà nel vivo solo nella prima decade di settembre per le uve bianche, con una coda nella seconda decade per varietà meno precoci e, per le tardive (Picolit, Verduzzo) a fine mese o probabilmente ottobre.

La gelata del 20-21 aprile in varie zone di pianura o in conche-fondovalle del Collio e Colli orientali aveva già portato a stimare quantitativi inferiori di circa il 10% rispetto al 2016.

Ma se teniamo conto delle violente perturbazioni (trombe d’aria, nubifragi, vento fortissimo) del 10 agosto, che hanno interessato soprattutto una lunga fascia cha va dalla zona Lison Pramaggiore a Latisana, da Aquileia alle Grave per risalire ai Colli Orientali (dal Cividalese al Tarcentino) ecco che la stima sale ad almeno il 15% in meno di produzione. Senza contare i danni strutturali (case, stalle e cantine scoperchiate ed allagate) e le ripercussioni su coltivazioni diverse dalla vite molto presenti nel territorio, quali mais, soia, girasole ed ovviamente tutta la frutticoltura, melo in primis.

Per la qualità dipenderà molto dalle attrezzature (di campagna e di cantina) e dalla tempestività con cui si è intervenuti durante la gelata del 21 aprile (irrigazione a pioggia o attivazione di sorgenti d’aria calda fra i filari). L’irrigazione di soccorso a goccia è ormai imprescindibile in quasi tutto il territorio (anche se vecchie viti su portinnesti tenaci in collina sopravvivono da decenni con semplice fresatura superficiale).

In tali casi, parlare di qualità buona con punte di ottimo (sia bianchi che rossi) non è da ritenersi utopico, poiché esperienza insegna che la vite reagisce puntualmente alle avversità atmosferiche o parassitarie, a patto che ovviamente se non sia lasciata sola! Trattamenti cicatrizzanti post grandine (vedi Collio cormonese post 6 agosto) con formulati rameici risolveranno il problema, anche se il 20-40% della produzione è andato perduto.

I vigneti giovani, di due o tre anni, in cui l’uva matura prima avranno la priorità nei tempi di raccolta. Dopo i Pinot sarà la volta di Sauvignon, (Tocai) Friulano, Ribolla gialla e Malvasia.

Per i rossi si spera di rientrare in tempi normali (ergo post 20 settembre) di maturità: a scalare parliamo di Merlot, Refosco, Cabernet franc e Cabernet sauvignon, Pignolo e Terrano.

Anche se quanto scritto riassume più aspetti negativi che felici constatazioni, e l’agronomo non ha una bacchetta magica per opporsi alle leggi naturali (da 4 stagioni siamo passati a 2), è evidente che la professionalità di una generazione preparata qual è quella attuale dei giovani vignaioli consentirà di arrivare alla cantina, nonostante tutto, a testa alta.

Qualche immediata analisi e i buoni consigli dell’enologo faranno il resto, a garanzia della terza annata consecutiva di grandi vini del “Vigneto Friuli Venezia Giulia”. Per saperne di più, primi dati alla mano, gli enologi della regione si ritroveranno giovedì 24 agosto per l’annuale incontro tecnico prevendemmiale nella Tenuta Ca’ Vescovo di Terzo d’Aquileia, per una valutazione precisa assieme ad agronomi, tecnici esperti di meteorologia, esperti e dirigenti del Icqrf (Ispettorato controllo qualità repressione frodi) di Conegliano Veneto.

 

 

( Fonte Ilfriuli )

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Giudice degustatore ai Concorsi Enologici Mondiali più prestigiosi tra i quali:

» Il Concours Mondial de Bruxelles che ad oggi ha raggiunto un numero di campioni esaminati di circa n. 9.080, dove partecipo da 13 edizioni ( da 9 in qualità di Presidente );

>>Commissario al Berliner Wine Trophy di Berlino

>>Presidente di Giuria al Concorso Excellence Awards di Bucarest

>>Giudice accreditato al Shanghai International Wine Challenge

ed ai maggiori concorsi italiani.