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Xylella, Commissione Ue verso il via libera ai reimpianti

La decisione è stata già presa dal Comitato fitosanitario permanente e sarà ufficializzata il mese prossimo. Lo affermano gli europarlamentari Paolo De Castro e Raffaele Fitto

 

Si è aperto ieri, 16 maggio 2017, un primo spiraglio per l’olivicoltura pugliese che vive l’incubo dell’infezione da Xylella fastidiosa perché l’altro ieri, 15 maggio 2017, la Commissione Ue ha proposto al Comitato fitosanitario permanente di valutare la possibilità di effettuare reimpianti nell’area infetta con le cultivar di olivo Leccino ed Fs-17 (Favolosa), quest’ultima la varietà sperimentata e brevettata dal Comitato nazionale per le ricerche. Nello stesso testo, anche la liberalizzazione dei vivai di barbatelle del Salento e la possibilità di proteggere gli olivi monumentali sani.

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Il primo segnale da parte del Comitato è stato positivo verso i reimpianti di Leccino e Fs-17 e una discussione con la quale sarebbero stati fatti passi avanti è stata fatta anche sulla tutela delle piante monumentali.

 

Anche se non ci sono ancora decisioni definitive ed ufficiali tutto lascia bene sperare. A renderlo noto poco fa da Bruxelles gli europarlamentari italiani Paolo De Castro e Raffaele Fitto. E l’assessore alle Risorse agrolimentari della Regione Puglia, Leonardo di Gioia parla apertamente di risultato positivo.

 

Decisioni di tale portata aprono all’utilizzo del Programma di sviluppo rurale Puglia 2014-2020 sulle misure per il ripristino del potenziale produttivo distrutto da calamità e per gli investimenti materiali nelle aziende agricole.

 

“La Commissione Ue permetterà nelle zone infette della Xylella il reimpianto delle due varietà di olivo, Leccino e Favolosa, risultate tolleranti al batterio”. Questa la dichiarazione degli europarlamentari De Castro e Fitto resa oggi a Bruxelles.

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“Siamo molto soddisfatti della decisione presa dalla Commissione – proseguono i due eurodeputati salentini – che accoglie finalmente la richiesta del Governo italiano e che abbiamo sostenuto anche attraverso un’interrogazione parlamentare presentata il 5 luglio 2016”.

 

“L’ufficialità – dichiarano De Castro e Fitto – arriverà il 19 giugno prossimo, ma la decisione presa dal Comitato fitosanitario permanente, sostenuta da tutti gli Stati membri ad eccezione solo della Francia, permetterà di creare le condizioni per rilanciare le attività imprenditoriali degli olivicoltori”.

 

“Il Comitato – concludono gli eurodeputati – ha inoltre discusso della possibilità di non procedere all’abbattimento di quegli esemplari monumentali, imprescindibili per la conservazione del valore paesaggistico pugliese”.

 

Da quanto si apprende da Bruxelles, la proposta di modifica sottoposta dalla Commissione Ue al Comitato fitosanitario permanente contiene anche la possibilità di preservare gli esemplari monumentali di olivo non infetti, ma soggetti al taglio nel raggio di cento metri da una pianta infetta e sembrerebbe che su questo fronte si siano fatti significativi passi avanti.

 

“Positivo il risultato raccolto ieri a Bruxelles che ci fa sperare in una modifica delle limitazioni imposte dall’Ue, sì da dare, lo auspichiamo, respiro all’olivicoltura salentina fortemente provata dalla batteriosi”. Commenta così Leonardo di Gioia dopo la riunione di ieri del Comitato fitosanitario permanente a Bruxelles in cui è stata presentata la bozza di proposta di modifica della Decisione di esecuzione 789/2015 relativa alle misure per impedire l’introduzione e la diffusione nell’Unione della Xylella fastidiosa. “Tale proposta – fa sapere l’assessore – verrà discussa il prossimo mese”.

 

“Abbiamo lavorato alacremente e ottenuto – sottolinea di Gioia -, in sede di negoziati, una proposta riportante importanti modifiche normative”.

 

“Significa che sono state accolte le richieste da tempo avanzate dalla Regione Puglia e inviate ufficialmente il primo febbraio scorso alla Commissione europea” sottolinea ancora di Gioia.

 

“Le principali modifiche riguardano la deroga al divieto di impianto in zona infetta, escluso la zona di 20 chilometri a ridosso della zona cuscinetto, delle varietà di olivo risultate tolleranti (ovvero Leccino, FS-17); la liberalizzazione della movimentazione e commercializzazione delle tre cultivar di vite sulle quali sono state effettuate le prove di infettività al ceppo CoDiRO (Negroamaro, Cabernet-Sauvignon, Primitivo); la tutela degli olivi monumentali non infetti, attraverso strutture con reti anti insetto, nel caso questi ricadano nell’area di cento metri, intorno ad una pianta infetta” conclude di Gioia.

 

Inoltre è stata proposta la riduzione della zona cuscinetto da 10 a 5 chilometri per i focolai isolati e che si trovino in specifiche circostanze e l’introduzione, tra le analisi ufficiali per accertare il batterio Xylella fastidiosa, del metodo Lamp, utilizzato per rilevare in modo veloce e in campo la presenza di Xylella fastidiosa.

 

 

( Fonte agronotizie )