Home Comunicati Stampa “5 assessori all’Agricoltura in 2 anni” Alessio Planeta racconta la Sicilia

“5 assessori all’Agricoltura in 2 anni” Alessio Planeta racconta la Sicilia

Se vi aspettate la ricetta per avere successo potreste rimanere delusi, sembra dire Alessio Planeta, parlando alla platea (“Emigrazione delle intelligenze” al Cerisdi), ma le sue parole lo tradiscono. Il percorso fatto dalla sua famiglia – l’icona del vino siciliano – è quello giusto per guadagnare credito e raggiungere il successo.

 

Ci sono imprenditori, e Alessio Planeta è uno di essi, che dovrebbero salire in cattedra: ciò che raccontano, il modo in cui lo raccontano, serve di più che cento lezioni di prof, pur bravi e volenterosi. Sono i “madrelingua” della materia che trattano. Non si dovrebbe fare a meno della loro presenza nelle aule scolastiche, dalle primarie ai master per manager.

 

Il rapporto fra il vino siciliano e la famiglia Planeta si perde nella notte dei tempi. Eppure oggi i Planeta non si dedicano solo al vino, diversificano, esplorano il mercato, viaggiano, s’ingegnano. Siccome il prodotto viene dalla terra e non si può delocalizzare, hanno imparato a guardarsi attorno. Non si fidano del contesto, non vogliono esserne “vittime”. Così non si accontentano di fare di necessità virtù, allargano l’orizzonte. Altrimenti, avverte Alessio Planeta, si resta prigionieri di una realtà ingestibile.

 

Sapete quanti assessori all’agricoltura ha avuto la Regione siciliana negli ultimi due anni? – domanda Alessio Planeta ai suoi interlocutori attenti. “Ben cinque”. Le conseguenze sono immaginabili: non si parla con la stessa persona, ci si deve confrontare di volta in volta con le idee di qualcun altro. Magari si tratta di persone competenti e piene di buona volontà, ma ognuno si porta con sé le esperienze fatte e quindi le convinzioni maturate. Un problema.

 

Ma andar via sarebbe una idiozia. Occorre, suggerisce Alessio Planeta, abbattere le frontiere, trasferirsi altrove quanto serve, con il bagaglio a mano, come fanno ormai tanti siciliani (“ce ne sono tanti e in gamba in giro”). In definitiva, consiglia Planeta, la Sicilia non va persa di vista, tutt’altro. Ma i produttori non devono delegare nulla alla politica e alle istituzioni, sono loro a saperne di più, conoscono quel che serve per indicare la strada giusta. “Il vino siciliano – afferma Planeta – gira il mondo”. L’agricoltura regala opportunità straordinarie all’Isola. Solo che domanda ed offerta spesso non s’incontrano. E i profili professionali che servono non si trovano.

 

Gli imprenditori, consiglia Planeta, non badano al voto di laurea ma alla qualità della formazione ricevuta, all’esperienza maturata. Si deve investire, dunque sulle competenze, confidare nei talenti, nelle volontà: la Regione siciliana non è competitiva, l’agricoltura siciliana sì.

 

Quanto ai Planeta, sono resilienti. La Sicilia è la loro casa, la volontà di lavorare nell’Isola non è mai venuta meno e non verrà mai meno. Per amore e per forza, dunque, Planeta e Sicilia sono “condannate” a stare insieme. E a Alessio Planeta, tutto sommato, non dispiace affatto. Un bella lezione di vita e di lavoro, non c’è che dire.

 

 

( fonte siciliainformazioni.com )