Mi è arrivata questa mattina la newsletter dellamico e collega Carlo Macchi, simpatico toscanaccio ed abile conversatore, nonché degustatore incallito, con in bella evidenza un link che riporta allarticolo : http://www.winesurf.it/index.php?file=onenews&form_id_notizia=138
Non voglio commentare quanto dichiarato dagli enologi intervistati, è fin troppo chiaro :
ora il boisè delle barriques ed i vini supermuscolosi ( ed io aggiungo anche supercari!! ) hanno stancato, ed il consumatore che è piu informato e preparato non li apprezza come prima. Pronti allora a correggere la rotta : indietro tutta, sta cambiando il vento, ammainare le vele e cambiare direzione, ma cè un piccolo particolare : i viticoltori che hanno sborsato molti quattrini per impiantare le vigne a merlot, non possono tagliare tutte le viti e ricominciare da capo, sarebbe una perdita enorme, e poi per fare un buon vigneto che arrivi in piena produzione e dia il meglio di se occorrono almeno 10/15 anni. Ed allora chi li rimborsa adesso tutti questi poveri cristi ? Dovrebbero rimborsarli tutti coloro, molto in vista e famosi, che hanno pompato negli ultimi 15 anni il vitigno merlot : enologi, giornalisti, guidaioli.ognuno per la propria parte.e per la propria responsabilità !! Invece non sarà cosi, assisteremo ad articoli, proclami e dichiarazioni del tipo : ma io non centro, io non lho mai detto ecc. ecc. blablabla!!
Ma è inutile tanto ci conosciamo tutti e molto bene..! Come diceva Totò Chi nissuno è fesso
Povera Italia del Vino.
Roberto Gatti