Adulteravano il vino con la complicità di aziende nazionali? Ministero delle Politiche Agricole chiede di costituirsi parte civile
Al via l’udienza preliminare “Ghost Wine” con 61 imputati, nell’ambito dell’inchiesta sul vino adulterato ma venduto per biologico, anche grazie al coinvolgimento di aziende nazionali.
In mattinata, dinanzi al gup Giulia Proto, alla presenza del procuratore aggiunto Elsa Valeria Mignone e del sostituto procuratore Donatina Buffelli e di un nutrito collegio difensivo, presso l’aula bunker di Borgo San Nicola, ci sono state ben 12 richieste di costituzione di parte civile. Anzitutto il Ministero delle Politiche Agricole e la Camera di Commercio di Lecce e Taranto. E poi, il Consorzio Tutela Aceto Balsamico di Modena e numerose associazioni di consumatori.
Inoltre, l’azienda vinicola Megale Hellas srl, con sede legale a San Pietro Vernotico, attraverso l’avvocato Luisa Pesce del Foro di Asti, ha chiesto l’incidente probatorio e di disporre una perizia d’urgenza per verificare la qualità del vino ancora sotto sequestro.
Il giudice si è riservato su tutte le questioni preliminari ed ha rinviato al 23 settembre.
La richiesta di rinvio a giudizio