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BOTTINO DI PREMI PER IL BIOLOGICO DI VERONA

Ai vini Fasoli e all’olio Salvagno le medaglie d’oro al Biofach di Norimberga


La Verona del biologico ha fatto il pieno di premi e di presenze all’edizione 2007 di Biofach, a Norimberga: quattro ori (tre attribuiti ai prodotti dell’azienda agricola Gino Fasoli di San Zeno di Colognola ai Colli, uno per l’olio extravergine bio del frantoio Giovanni Salvagno di Nesente), un argento ed un bronzo (con Rigoni di Asiago, industria vicentina i cui futuri sviluppi produttivi saranno ad Albaredo d’Adige).

Premi alla qualit e all’assoluta sicurezza alimentare, quindi, per i protagonisti storici del biologico.
Giovanni Salvagno, che ha ricevuto diploma e medaglia insieme alla figlia Francesca dal vicepresidente della societ tedesca di agricoltura Achim Stiebing, infatti, protagonista storico – tra i primi due in Italia – ad avere lanciato l’olio bio, che ancora oggi rappresenta intorno al 20% del suo fatturato nel comparto.

Rigoni, con le sue confetture biologiche, ha saputo conquistare il primato nel comparto, davanti persino ai concorrenti con produzioni normali.
Per l’industria vicentina-veronese stato lo stesso amministratore delegato Andrea Rigoni a ritirare il diploma insieme a Cristina Rigoni.

I Fasoli avevano avuto le loro preziose tre medaglie nel giorno di apertura di BioFach. Partecipiamo dalla prima edizione, ha ricordato Natalino Fasoli, ed ogni anno il nostro impegno ci viene riconosciuto. Credo che siano premi meritati, per l’attenzione che mettiamo nel nostro lavoro, insieme alla passione.

La Fasoli, tra l’altro, produce soltanto vino biologico: quest’anno a Norimberga si imposta con un Merlot Igt del 2002, con un Amarone del 2003 e con un altro Amarone (Le Casette) del 2003.
Un successo collettivo quasi preannunciato, malgrado l’assenza sia della Regione – invece presente tre settimane fa a Berlino – sia dell’Unioncamere che di associazioni di produttori.Tra i quasi trecento espositori italiani, infatti, Verona era presente con una decina di espositori. Oltre ai premiati c’erano la Brio Spa di Campagnola di Zevio (societ protagonista in Europa, dove presente con prodotti freschi e di quarta gamma in tutti i paesi dove particolarmente ricercato il bio), la Cantina di Custoza, con due linee di vini bio, la Cooperativa 8 marzo, l’azienda agricola Bettili di Soave, ancora con il vino bio, Redoro Srl di Grezzana, con il suo olio bio, la Bozzola Spa di Casaleone, con i suoi prodotti freschi (frutta e vegetali), oltre che cereali biologici, e poi Ca’ Verde, con i suoi formaggi.

Verona, quindi, protagonista in un settore che, come ha ricordato Stiebing, non una moda, tanto che anche l’industria alimentare sta guardando con interesse alla trasformazione del bio fresco ed anche la Gdo si sta attrezzando.
Ma il vicepresidente della Dlg ha anche ricordato che non sufficiente mettere organic, quindi bio, per qualificare un prodotto.
La qualit bisogna conquistarla sempre partendo dalle materie prime, dalle lavorazioni e anche dalla passione.
Non basta dire “organico” – ha infatti, rimarcato – perch si identifichi automaticamente con la buona qualit.