Home News Caldo e siccità, il fasanese D’Amico: «Siamo preoccupati per uliveti e vigneti»

Caldo e siccità, il fasanese D’Amico: «Siamo preoccupati per uliveti e vigneti»

Il vicepresidente regionale della Cia: «L’assenza di piogge e il forte caldo rischiano seriamente di compromettere le sorti del comparto agricolo pugliese, già alle prese con una crisi economica senza precedenti»

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Terre aride, coltivazioni a rischio siccità, animali con scarso foraggio, dimezzate le produzioni di ortaggi: è questo il quadro drammatico della Puglia agricola, e anche della nostra Fasano, stretta dalla morsa di calore e della mancanza di pioggia che continua da mesi. Nei campi coltivati, con il grande caldo, gli agricoltori devono ricorrere all’irrigazione di soccorso per salvare le produzioni, dagli ortaggi alla frutta, dai cereali al pomodoro, ma anche i vigneti e il fieno per l’alimentazione degli animali per la produzione di latte. In Puglia, perdite di produzione, aumento dei costi per le risemine, ulteriori lavorazioni, acquisti di nuove piantine e sementi sono gli effetti della siccità con gravi danni al granaio d’Italia nelle province di Foggia e Bari, dove si riscontra una perdita del 50% della produzione. Per analizzare la situazione, abbiamo intervistato il fasanese Giannicola D’Amico, vicepresidente regionale della Confederazione Italiana Agricoltori e presidente dello stesso organismo in provincia di Brindisi.

 

Non piove ormai da diverso tempo e l’agricoltura sta risentendo maggiormente questa assenza di precipitazioni. Che danni sono stati finora registrati?

«L’assenza di piogge e il forte caldo rischiano seriamente di compromettere le sorti del comparto agricolo pugliese, già alle prese con una crisi economica senza precedenti. Il perdurare delle alte temperature ha accentuato la cascola delle drupe di olive in asciutto. Sui vigneti ad oggi non si notano grossi danni anche se si notano grappoli di ridotte dimensioni. E criticità si registrano anche negli orti proprio a causa delle elevate temperature».

Quali potrebbero essere se dovesse perdurare questa situazione?

«Se dovesse continuare l’assenza di piogge anche sugli ulivi secolari si potrebbe avere lo stesso effetto. I colpi di sole potrebbero bruciare i cacci più giovani di tutti i tipi di piante arboree ed orticole. Il caldo torrido produrrà effetti negativi anche sugli allevamenti e sul bestiame, che a causa del caldo già mangia poco e beve molto producendo meno latte».

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Ci sono anche alte temperature, che diventeranno altissime nei prossimi giorni. Quali gli effetti?

«È chiaro che saranno necessarie, se non dovesse piovere nell’immediato, le irrigazioni di soccorso per alleviare le coltivazioni dal caldo e dalla siccità. Il che potrebbe determinare un ulteriore abbassamento delle falda freatica con un ulteriore pericolo di salinizzazione. E questa è una ulteriore preoccupazione. Gli agricoltori per non vedere vanificati gli investimenti attuati e i lavori già svolti per la annata agraria in corso dovranno necessariamente ricorrere ad un surplus di irrigazione con aggravio di costi e con il pericolo di cui vi accennavo. Ed un aggravio di costi già lo stanno sostenendo anche le aziende zootecniche per dotare le stalle di ventilatori e per utilizzare integratori nell’alimentazione per il bestiame. Senza dimenticarci poi del rischio incendi che incombe nelle campagne e che minaccia i campi coltivati a grano, ad ortaggi ma anche i vigneti e gli oliveti, e che ovviamente viene accentuato dalle alte temperature e dalla totale assenza di piogge».

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Siete preoccupati?

«Sì, siamo seriamente preoccupati. E lo siamo ancor di più perché se, come accaduto negli anni passati, le piogge dovessero presentarsi in maniera intensa nei mesi di agosto e settembre, oltre ad arrecare danni alle infrastrutture come accaduto in passato nel corso di eventi alluvionali registratisi sul territorio, potrebbero danneggiare irrimediabilmente la raccolta dell’uva, compromettere la qualità delle uve e del vino, e potrebbero, inoltre, favorire l’insorgere di problemi di natura fitosanitaria negli oliveti, con attacchi di mosca ed altri patogeni. Oltre a ciò una simile situazione determinerà quasi sicuramente sensibili cali di produzione, che già per gli oliveti viene sistemata nel 30%».

 

Quali consigli date agli agricoltori?

«Il consiglio è quello innanzitutto di seguire le indicazioni dei tecnici circa gli interventi da attuare per le irrigazioni ma soprattutto per gli interventi di lotta fitosanitaria, seguendo anche i bollettini fitopatologici. È necessario, poi, che ogni agricoltore metta in atto tutte le necessarie azioni di prevenzione per evitare l’innesco e la propagazione di incendi nei campi».

 

 

( Fonte fasanolive )

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Giudice degustatore ai Concorsi Enologici Mondiali più prestigiosi tra i quali:

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>>Commissario al Berliner Wine Trophy di Berlino

>>Presidente di Giuria al Concorso Excellence Awards di Bucarest

>>Giudice accreditato al Shanghai International Wine Challenge

ed ai maggiori concorsi italiani.