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Cocaina e hashish viaggiavano nelle autobotti del vino

Cocaina e hashish viaggiavano nelle autobotti del vino piemontese: nove arrestati

L’ingegnoso trucco scoperto dai carabinieri: la banda importava droga a quintali dalla Spagna

 

La droga arrivava in Italia “immersa” nelle cisterne piene di vino piemontese per nascondere l’odore, chiusa ermeticamente in casse di alluminio, o all’interno dei blocchi che si usano come contrappesi nelle gru, che venivano svuotati dal cemento. Erano gli escamotage grazie ai quali, secondo la ricostruzione dei carabinieri del nucleo investigativo provinciale di Cagliari, l’organizzazione criminale importava migliaia di chili di hashish e cocaina dalla Spagna per piazzarla sul mercato italiano, e ai vertici c’erano tre piemontesi. Da Torino programmavano i viaggi e curavano i contatti con i gruppi criminali dei luoghi e con i corrieri di fiducia. 

In tutto nel capoluogo sabaudo sono stati nove i destinatari delle misure cautelari, che sono state eseguite questa mattina dai carabinieri. Tre di questi erano già in carcere, altri due sono stati arrestati in flagranza durante le perquisizioni. Rientrano tra le 19 persone arrestate, nell’ambito dell’intera operazione El Dorado, dal nome dell’aeroporto di Bogotà, in Colombia. 

È infatti in aeroporto che nel 2016 ci fu il primo sequestro di un grande quantitativo di cocaina, gli sviluppi di quell’indagine hanno portato a Cagliari sulle tracce di una persona che però non c’entrava nulla con l’organizzazione, pur essendo un assuntore. Andando a ritroso, i carabinieri sono riusciti a risalire ai fornitori e quindi di chiudere il cerchio su Torino, considerato il quartier generale del traffico, dove gli indagati hanno investito negli anni importante somme in immobili, bar e negozi non prima di averle “ripulite”. L’ipotesi sarebbe confermata da un episodio, del 19 ottobre 2017: uno dei brokers al casinò di Saint Vincent, in Valle d’Aosta, avrebbe provato a riciclare 10mila euro con la tecnica del “gioco d’azzardo”, quindi cambiando il denaro in fiches e poi chiedendo indietro un assegno. 

Somme importanti che derivavano per gli investigatori dal sistema che muoveva dai 1.500 ai 2mila chili di hashish ogni due mesi e tre chili al mese di cocaina pura, importati dalla Spagna. Di questi circa un quarto era destinato al mercato sardo: a Cagliari i carabinieri hanno bloccato a dicembre del 2017 la cisterna che trasportava 800 chili di hashish in 13 contenitori e tre chili di cocaina. Partita da Torino piena di vino, aveva fatto tappa a Malaga dove è stata caricata la droga, per poi tornare con bolla di accompagnamento spagnola in Italia, diretta al sud.

Ed è da Torino, come hanno ricostruito i carabinieri, che in quel periodo sarebbero partiti in gruppo per andare a recuperare un credito di 10mila euro in un quartiere di Cagliari. Avrebbero picchiato il debitore, riuscendo a recuperare solo 800 euro ma abbastanza per incutere timore. In Sardegna la droga veniva nascosta a casa di minorenni incensurati o in capannoni, dove arrivavano i carichi pesanti che usavano per il trasporto.

( Fonte La Repubblica )

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Giudice degustatore ai Concorsi Enologici Mondiali più prestigiosi tra i quali:

» Il Concours Mondial de Bruxelles che ad oggi ha raggiunto un numero di campioni esaminati di circa n. 9.080, dove partecipo da 13 edizioni ( da 9 in qualità di Presidente );

>>Commissario al Berliner Wine Trophy di Berlino

>>Presidente di Giuria al Concorso Excellence Awards di Bucarest

>>Giudice accreditato al Shanghai International Wine Challenge

ed ai maggiori concorsi italiani.