Unottima notizia per i nostri produttori di vino viene dallIndia dove sta per aprirsi Festa Italiana/Italian Festival, sei settimane tra novembre e dicembre di iniziative dedicate ai molti volti del Made in Italy. Dal 1 ottobre gli stati dellUttar Pradesh e del Maharashtra, ossia le regione delle citt di Delhi e Bombay, hanno autorizzato la vendita di vino e birra nei supermercati.
E una specie di rivoluzione che pu favorire molto le nostre aziende, ha spiegato Sergio Sgambato, segretario generale della Camera di Commercio Italiana in India, intervenendo oggi a Lecco alla Convention mondiale delle CCIE.
I motivi sono molteplici, ha aggiunto. Il primo che upper class e ceto medio alto indiano sempre pi vestono, mangiano e arredano allitaliana, uno straordinario fenomeno di massa che coinvolge decine di milioni di persone. Dunque, la possibilit di vendere il nostro vino anche nei supermercati destinata ad alimentare la passione collettiva per il nostro Paese.
Il secondo motivo che in India i supermercati si stanno moltiplicando giorno per giorno, ennesima rivoluzione di un grande Paese emergente che tuttoggi conta su una rete distributiva composta al 99% da piccoli negozi, quando nei paesi occidentali la grande distribuzione rappresenta orma il 60% del business.
Terzo motivo la propensione al consumo degli indiani che spendono in media il 40% del reddito per lalimentazione e l8% per la cura personale.
Linsieme di questi elementi, ha ricordato Sgambato, lascia immaginare spazi importanti per molti settori del made in Italy, a cominciare dallagroalimentare, vino compreso, alla moda, allarredamento, a tutto ci che compone litalian life style cos apprezzato dagli indiani. LIndia un mercato in rapidissima espansione e per lItalia si tratta di mettere a frutto una rendita di posizione e di immagine molto forte.
Sgambato, con la sua camera di Commercio, peraltro tra gli organizzatori, insieme a Ice, Enit e rappresentanze diplomatiche, di Festa Italiana/Italian Festival, alla quale parteciperanno oltre 80 nostre delegazioni (istituzioni, associazioni, imprese, universit).
Attualmente linterscambio tutto a favore di Delhi. Con 1,3 milioni di dollari di export siamo il 17 partner (prima la Cina), 5 nella UE, superati anche da Svizzera e Belgio.
Per import siamo invece al 9 posto. Sono cifre dellanno finanziario 2005-2006. Quanto agli investimenti siamo 12 con 457 milioni dollari: i settori in pole position sono meccanica, agroalimentare, auto, tessile, in gran parte delocalizzazioni in joint venture con partner locali.
In realt lexport italiano fatica a mantenere le posizioni, ha concluso Sgambato, Ma levoluzione della rete distributiva alla lunga dovrebbe favorire i nostri prodotti.
*Per cortesia dell’Ufficio stampa della Convention: Catola & Partners.
( Fonte Trend-online )