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“Con lo champagne promuovo anche il nostro vino”

Sabato prossimo la festa organizzata con le mathusalem Drappier della vineria “Quartino di vino, un’occasione di divertimento e promozione di tutto il territorio.

 

 

OVADA -Ci sarà anche Michel Drappier, un segnale di come la festa dello champagne omonimo creata dalla vineria “Quartino di vino” di via Roma, e in programma sabato prossimo 12 luglio, sia diventata davvero, alla sua 9° edizione, un momento di promozione per tutta la città. Il depositario del processo di vinificazione del prestigioso champagne, 1.500.000 bottiglie ogni anno, sarà tra i mille visitatori previsti per sabato prossimo. Una storia di passione quella dei due creatori, Giuseppe Martelli e Cinzia Natali; un evento che è una calamita per le gente, le donne in particolare. “Facevamo cose diverse – racconta lui – Io lavoravo per una multinazionale nel settore dell’energia, mia moglie nel settore tessile. Abbiamo deciso di buttarci nel settore dell’enogastronomia. Ovada è una città difficile. Ma proprio per questo offre opportunità che da altre parti sarebbero precluse. Festeggiare la presa della Bastiglia è un pretesto che ci siamo dati per varare l’iniziativa”.

 

Le Mathusalem da cinque litri stanno arrivando alla spicciolata, ne saranno consumate 50. Molte sono già in fresco, il proprietario le mostra con un certo orgoglio con il luccichio negli occhi che denota la passione. “Ogni bottiglia – prosegue – ha una sua storia. Lo champagne è prodotto per il 70% con uve dell’ultima annata, 20% dell’anno precedente, la restante parte di due anni fa. Ognuna di esse ha una sua caratteristica particolare”. Cinzia è l’addetta ai fornelli. Quasi 400 persone verranno per mangiare, di questi molti gli operatori del settore, primi fra tutti quelli del consorzio del Nizza. “Piemonte e le regioni vicine fanno la parte del leone. Ma aspettiamo ospiti anche dalla Francia e dalla Svizzera. La cosa bella è che negli anni la festa si è ritagliata uno spazio.

 

Anche al Vinitaly, per esempio. E questo, a differenza di quel che si può pensare, rappresenta un’opportunità di promozione anche per i prodotti del nostro territorio”. Dietro a tutto questo una visione inguaribilmente ottimista, fondamentale per operare in una realtà, quella di via Roma, per certo versi simbolo del degrado commerciale della città. “Guardo al bicchiere mezzo pieno. Da quando sono qui ho sentito parlare della scalinata. Ora è stata fatta. Qualcos’altro può nascere. Il nostro lavoro può essere utile anche a questo”.

 

 

 

( Fonte alessandrianews.it )