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DEI CONTROLLI ERGA OMNES- E DELLE COMMISSIONI PER LE DOC


 


Una spinosa ed annosa questione quanto mai urgente da risolvere


 


Questo è il classico post su un argomento che mi brucia tantissimo, ma che so già importerà ben poco a chi legge. Siete avvertiti, non si parla di vini in senso stretto, ma di visioni del mondo! Addirittura.


 


Prendo la notiziola, per la maggior parte dei lettori immagino sia stata poco notata, da un post su Wine Sediments: nuovi stantards per il mondo del vino della Bristish Columbia. E chi se ne frega, direte voi. Non vi do tutti i torti, ma siccome sono un nerd, decido ugualmente di dare un occhiata.


 


In pratica, si tratta della revisione dellistituto delle Wines of Marked Quality Regulation, cioè i vini di maggior pregio sottoposti a dei disciplinari, come nel caso delle DOC e DOCG nostrane, e della British Columbia Wine Authority, ovvero listituzione demandata ai controlli, attuazione dei regolamenti, campionature, rilascio dei certificati. Anche se il nome è sicuramente più rassicurante, questo istituto deve fare lo stesso lavoro che fa la Repressione Frodi, la Camera di Commercio (con le commissioni di degustazione per il rilascio della conformità) e, da qualche anno alcuni Consorzi di Tutela. Tutti questi istituti hanno funzioni di tutela, controllo, e solo nel caso dela Repressione Frodi per lappunto, la repressione. I Consorzi di Tutela, quelli che hanno una rappresentatività minima del 66 % e che sono stati autorizzati dal Ministero, hanno anche da qualche anno in via sperimentale (che in Italia è un eufemismo per dire che è per sempre) una funzione erga omnes, ovvero anche sui non conosorziati che però producono i vini DOC o DOCG relativi.


 


Insomma, mentre nel caso della Repressione Frodi gli impiegati sono tutti del Ministero delle Politiche Agricole, quando si passa alla Commissioni di Degustazione delle CCIAA, che sono quelle che danno le idoneità per un vino a chiamarsi DOC o DOCG, si trova che i componenti sono di solito (almeno in parte) degli enotecnici che prestano servizio per alcune delle aziende, che sono le stesse che devono sottoporre i campioni al loro giudizio (alla cieca). Arrivando ai Consorzi di Tutela, che sono emanazioni degli stessi produttori di vino, si ha che i controlli vengono effettuati da coloro che devono essere controllati. O almeno alcuni di coloro i quali devono essere controllati, cioè quelli più grandi, quelli più potenti. Infatti, per la legge 164,  il peso relativo delle varie aziende allinterno di un Consorzio (che è una organizzazione di natura privatistica e volontaria), cioè i voti, cioè il potere di comando, viene assegnato in proporzione alla produzione annua. Più sei grosso, più hai voti, più controlli il Consorzio che a sua volta controlla tutti. Un bel sistema eh?


 


Riassumo:


 


Repressione Frodi (o Nas): dipendenti pubblici, senza interessi nel mondo del vino


Commissioni CCIAA: professionisti privati, con interessi nel mondo del vino


Consorzi Tutela: i produttori di vino stessi.


Per un motivo a me non ben chiaro, la modifica di qualche anno fà  della legge che regola i controlli e che ha dato ai Consorzi la possibilità di controllare anche i non consorziati, è stata salutata per una buona parte del mondo del vino come un fatto positivo. Chi meglio dei produttori di vino, si è detto, ha interesse ed ha gli strumenti per controllare possibili abusi? Sì, in effetti ce una logica, perversa, ma ce.


 


E la figura retorica del controllore che controlla se stesso, dove la mettiamo? Per ora la lasciamo lì.


 


Ma vediamo come si è organizzata la Bristish Columbia, paese di selvaggi con la sveglia al collo, che certo ha molto da imparare in fatto di vino da noi del vecchio mondo:


 


linformation bulletin del 20 Luglio già introduce un argomento interessante, ancorché forse poche comprensibile per una mente italiana:


 


The amendment also temporarily permits wine tasters engaged by the British Columbia Wine Authority to be affiliated with a wine business until December 31, 2008.  This change is needed to give the British Columbia Wine Authority additional time to establish a pool of qualified independent tasters.  After that date, there will be a full

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Giudice degustatore ai Concorsi Enologici Mondiali più prestigiosi tra i quali:

» Il Concours Mondial de Bruxelles che ad oggi ha raggiunto un numero di campioni esaminati di circa n. 9.080, dove partecipo da 13 edizioni ( da 9 in qualità di Presidente );

>>Commissario al Berliner Wine Trophy di Berlino

>>Presidente di Giuria al Concorso Excellence Awards di Bucarest

>>Giudice accreditato al Shanghai International Wine Challenge

ed ai maggiori concorsi italiani.