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DOCG PER VALORIZZARE VINI DEL VULTURE

 

In riferimento ai comunicati stampa dei sindaci dei comuni di Rapolla e Melfi, che manifestano le loro preoccupazioni sulla proposta di delimitazione dellarea della Docg Aglianico del Vulture Superiore, il Dipartimento Agricoltura, Sviluppo rurale ed Economia montana riafferma che la proposta di riconoscimento per la Denominazione dorigine controllata e garantita (Docg) è ancora nelle fasi iniziali, in quanto sono in corso studi e approfondimenti che vedono il concorso fattivo di tutti gli operatori del settore. Il gruppo tecnico costituito da Regione, Alsia, Camera di Commercio, Consorzi di Tutela e Valorizzazione, Organizzazione dei Produttori Cantina di Venosa e Organizzazioni di categoria sta lavorando alla redazione dei nuovi disciplinari di produzione per i vini a Igt Vulture, Doc Aglianico del Vulture e Docg Aglianico del Vulture Superiore in unottica globale di valorizzazione delle produzioni vitivinicole dellintera area del Vulture. La valorizzazione delle produzioni richiede necessariamente un innalzamento degli standard qualitativi e una protezione più rigorosa delle denominazioni. La tutela della qualità esige controlli più rigorosi sulle modalità di coltura, provenienza delle uve e tecniche di vinificazione; sono questi gli elementi a cui si fa riferimento costantemente nellelaborazione delle proposte di disciplinare. Il progetto di valorizzazione complessiva delle produzioni vitivinicole dellarea del Vulture deve necessariamente prevedere modalità produttive differenti nellambito del medesimo territorio. Sarà possibile ottenere vini di pregio crescente, nellambito della stessa area di produzione, agendo sulle tecniche colturali e di vinificazione ed evitando discriminazioni tra territori e creazione di rendite di posizione. Il presupposto per la realizzazione di questo progetto è la tutela delle realtà produttive esistenti. In particolare la proposta operativa consente a tutte le aziende che hanno attualmente vigneti di produrre vini a Docg e prevede limitazioni solo per i vigneti che verranno impiantati dopo il riconoscimento, in quanto la Docg dovrà garantire una migliore tutela dellorigine delle uve e della qualità dei vini. Nelle proposte operative allo studio non si è mai fatto riferimento, neppure lontanamente, a ipotesi di allargamento delle aree di produzione quali quelle limitrofe pugliesi, così come riportato dalle note dei sindaci dei comuni di Rapolla e Melfi. E ferma intenzione del Dipartimento offrire una proposta di riconoscimento che tenga conto delle esigenze dei diversi soggetti interessati,e in quanto tale sia opportunamente condivisa nel rispetto delle specifiche competenze e dei ruoli istituzionali.


( Fonte Basilicatanet )