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E l’industria della bellezza scopre le proprietà dell’uva






Ah, luva, madre del vino. Diceva Victor Hugo: “Dio aveva fatto soltanto lacqua, ma luomo ha fatto il vino!”. E Martin Lutero: “Chi non ama il vino, le donne e il canto rimane uno stolto per tutta la vita”. Luva ha un derivato che aiuta a vivere, e a sciogliere i freni inibitori. “Viva le femmine, viva il buon vino, sostegno e gloria dumanità!”, canta don Giovanni. Sembra impossibile aggiungere alcunché alle virtù dionisiache delluva manipolata. E invece impossibile non è. Non solo e non tanto perché un bicchiere di rosso è raccomandato perfino da Chenot per le sue virtù antiossidanti che facilitano lassimilazione corretta del cibo, ma anche e soprattutto perché proprio luva, e in particolar modo la più pregiata, rende giovani e belle combattendo con successo gli insulti del tempo. Da Harrods, per esempio, è in vendita la nuova esclusiva linea di creme antietà di Christian Dior: LOr de VieLa Crème e LOr de Vie LExtrait; entrambe contengono un concentrato ricavato dallo stesso vitigno di sauvignon bianco utilizzato per il prezioso Château dYquem.
Luva da molto tempo suscita interesse nel mondo della cosmetica più avanzata. Possiede polifenoli, che hanno un forte potere antiossidante. Dior è il primo che ha creato un prodotto di bellezza di lusso ricavato unicamente dalluva, ma il primo a scoprire il potenziale di questo frutto per le creme rigeneranti è stato il marchio francese Caudalie. Mathilde Thomas, la cui famiglia possiede lo Château Smith Haut Lafitte, con il marito Bertrand si sono lanciati in questa nuova impresa dopo aver incontrato il professor Joseph Vercauteren, massimo esperto in polifenoli. Caudalie inizialmente era focalizzato solo su una crema antietà e su un integratore dietetico antiossidante, mentre oggi il brand include oltre 35 diversi prodotti. La sua più recente scoperta è il Viniferine, contenuto nei peduncoli delluva e il Vinolevure, un estratto dai fermenti del vino che nessunaltra casa cosmetica utilizza: «Lo abbiamo scoperto dice Mathilde Thomas notando che i nostri lavoratori nella cantina avevano mani forti ma molto soffici, nonostante lavorassero con sostanze irritanti». Caudalie si sta imponendo anche nel business delle Spa vinoterapiche, che usano prodotti a base di estratti di uva per i trattamenti di bellezza più disparati. Entro la fine del 2007 il programma è di inaugurare una nuova e avanzatissima spa, con 12 cabine, al Plaza Hotel di New York dove si potranno provare lo scrub al Cabernet, uno speciale impacco al Merlot e il massaggio allo Sauvignon.
Non solo in Francia, ma anche in California nella Napa Valley, il fenomeno delle miracolose creme di bellezza al vino sta affermandosi sempre di più. Carlo Mondavi, della famosa dinastia di produttori di vino californiani, ha lanciato la linea cosmetica Davi, con diversi dosaggi e combinazioni per le pelli femminili e maschili. Davi si può comprare solo da Bergdorf Goodman a New York, ma approderà in Europa entro la fine del 2007. Anche LOccitane, altro famoso brand cosmetico francese, ha creato recentemente una linea di prodotti per la cura del corpo ispirati alla tradizione centenaria provenzale che consisteva nel mangiare solo uva per alcuni giorni per depurarsi e disintossicare lorganismo. I cinque prodotti “enobeauty” dellOccitane si basano su succhi organici della tenuta vinicola di Domaine des Tuiles Bleues, vicino al villaggio provenzale di Ansouis., con laggiunta di altri principi attivi come la foglia di vite (il pampino), anchessa ricca di polifenoli.
Nel frattempo la ricerca sulle proprietà miracolose delluva continua, il professor Vercauteren sta studiando nuovi metodi per utilizzare i polifenoli nelle tecniche antiinvecchiamento sempre più sofisticate, incrementando il loro potere del 50% in più nella lotta ai radicali liberi. Il professore è convinto che ci siano ancora tanti benefici per la nostra pelle da spremere dai grappoli duva.
Da Bacco per peccare a Bacco per curare? Già, ma la transizione apre un quesito epocale. Poiché la produzione di uva davvero pregiata non può essere aumentata allinfinito, visto che di terra non se ne fabbrica, che fare del raccolto a Chateu dYquem piuttosto che da Mondavi, nel Bordeaux più prezioso piuttosto che, se lItala seguirà, nelle terre del Brunello? Vino o creme anti age? Il dilemma è angosciante per le non astemie. Si deve evitare laut aut. O meglio, monsieur Arnault e i suoi colleghi dovrebbero destinare una quota dei profitti alla ricerca di un enzima o di una molecola o di quello che vogliono loro per attribuire al liquido divino le benefiche virtù delle cremine. Ne guadagnerebbero tutti.


( Fonte Affari e Finanza )