Londra , 14 gen. – I finti intenditori, la maggioranza del genere umano, apprezzano il vino in base al costo della bottiglia. Lo ha stabilito una ricerca del California Institute of Technology (Caltech) che ha chiesto a 21 volontari di assaggiare alcune bottiglie di Cabernet-Sauvignon di prezzi diversi, in alcuni casi non veritieri, e scegliere i loro preferiti. In un caso alle ‘cavie’ e’ stato dato lo stesso vino ma sulle bottiglie erano indicati due prezzi diversi e la maggior parte ha preferito quello fatto passare per piu’ costoso.
I ricercatori sono anche riusciti a spacciare ai sommelier dilettanti un Cabernet-Sauvignon da 90 dollari per uno da 10 e a far credere che uno da cinque ne valesse 45.
Il cervello dei volontari era sottoposto a un’esame con uno scanner per verificare l’attivita della corteccia frontale, l’area del cervello associata all’attivita’ decisionale e del gusto, e si e’ visto che entrambe erano piu’ attive mentre il volontario assaggiava il vino ufficialmente piu’ costoso.
Antonio Rangel, che ha guidato l’equipe del Caltech, ritiene che di aver dimostrato che “le aspettative condizionano la piacevolezza di un’esperienza”.
(Fonte AGI)
Considerazioni di Winetaste
Questo studio mi conforta in quanto vado ribadendo, e scrivendo, da almeno 5 anni, che ognuno di noi consumatore, appassionato od addetto ai lavori, condizionato dal costo della bottiglia ed ancora di piu’ dal nome e dal blasone del produttore.
Ecco il motivo per il quale, ad ogni degustazione riservata alla stampa, scelgo sempre di farlo ” alla cieca ” senza volere conoscere a priori il nome del produttore, sforzandomi di giudicare nella maniera migliore possibile, solamente il liquido contenuto nel bicchiere. Anche quando organizzo serate di degustazione tra appassionati, sommelier ed amici, ricopro sempre le bottiglie, in modo che nessuno sia influenzato da prezzo o nome, e le sorprese finali vi garantisco che non mancano mai.
Alla nostra salute
Roberto Gatti