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Gli ignoranti: biodinamica tra vino e fumetti

Il fumettista francese Étienne Davodeau e Richard Leroy, di professione viticoltore, sono i protagonisti del fumetto Gli ignoranti – Vino e libri: diario di una reciproca educazione, scritto e disegnato dallo stesso Davodeau e pubblicato in Italia per Porthos Edizioni.

 

Les ignorants – questo il titolo originale dell’opera – è un graphic novel che parla dell’incontro tra due mondi che in apparenza non hanno nulla in comune, il fumetto e il vino, ma che attraverso i due personaggi principali trovano diversi punti di contatto.

Davodeau, autore di diversi fumetti dedicati ai cambiamenti del mondo del lavoro (un esempio su tutti è Rurale! Cronaca di una collisione politica), ha trascorso un anno in compagnia di Leroy nelle vigne di Montbenault, lavorando a stretto contatto con l’amico viticoltore, fautore di una produzione enologica naturale ottenuta con metodi biodinamici e lontana dal prodotto industriale.

Tra i due nasce uno scambio reciproco di conoscenze: Richard viene introdotto da Étienne al mondo dei fumetti attraverso la lettura di alcuni capolavori della Nona Arte e il fumettista, attraverso il lavoro nella vigna e le degustazioni delle più pregiate etichette, alla viticoltura.

 

L’esito di questo incontro è un affresco che racconta come sia importante avvertire l’onestà e il piacere nel proprio lavoro, cercando un equilibrio tra ciò che si vorrebbe fare e ciò che non si può.

In una scena, Davodeau chiede a Leroy perché abbia deciso di non apporre il logo “bio” sull’etichetta delle sue bottiglie e la risposta del vignaiolo esprime il senso dell’intero racconto: «perché rifiuto che il “bio” sia il motivo principale per vendere i miei vini… Io voglio che le persone bevano i miei vini perché sono buoni e basta».

 

 

Entrando nel mondo dei fumetti, Richard conosce il lavoro di Étienne e scopre delle affinità con il proprio cosmo. Come le sue bottiglie, ogni libro è un pezzo unico ma sempre riconoscibile nello stile: Maus di Art Spiegelman è un «documento insostituibile sulla storia degli ebrei durante la seconda guerra mondiale e tutto il mondo dovrebbe leggerlo», mentre Marc-Antoine Mathieu è l’autore delle «storie in bianco e nero un po’ assurde». Dietro i disegni, i colori e le storie del fumettista c’è un’etica del lavoro e un impegno verso i lettori, ma soprattutto verso se stessi, simile a quella del viticoltore.

Davodeau ci restituisce con un mix semplice di segno, mezze tinte e scrittura, una potente visione della reciproca educazione tra due “ignoranti”. Le tavole sono costruite attraverso un tratto leggero ed essenziale, sorrette da una visione classica delle inquadrature, funzionali alla narrazione documentaristica del processo vinicolo.

Il libro del fumettista francese è diverso dai reportage a fumetti pubblicati negli ultimi anni, a partire da una tematica originale che permette di accostarsi al mondo del vino e dell’editoria, prestandosi a diversi piani di lettura.

Come chiosa Sergio Rossi nella postfazione del volume

Gli ignoranti racconta il piacere e la gioia insite nel fare bene il proprio lavoro, qualunque esso sia, cercando di trasformare ogni impedimento in opportunità, a dispetto dei vuoti creativi, le grandinate improvvise, i rifiuti dell’editore e le annate scarse.

Abbiamo parlato di:

Gli ignoranti. Vino e libri: DIARIO di una reciproca educazione

Étienne Davodeau

Tradotto da Raffaella Garruccio

Porthos edizioni, gennaio 2015

288 pagine, brossurato, bianco e nero – 25,00 €

ISBN: 9788890536083

 

 

( Fonte lospaziobianco.it )