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I mari del sud. Della Francia

Le Lavandou, Hyeres. I vigneti dell’entroterra e l’arcipelago di Porquerolles. Alla scoperta dell’estremo meridione della Provenza. Dove, non a caso, gli inquilini dell’Eliseo passano l’estate.

 

 

Se dal 1968 qui ha sede la residenza estiva del presidente della Repubblica francese un motivo ci sarà. E un motivo, anzi, più di uno, effettivamente c’è. Innanzitutto il mare. L’acqua che circonda il Forte di Brégançon è turchese, pulita, ricca di pesci.

 

Le spiagge di sabbia, a parte quella di ciottoli proprio accanto alla residenza che è stata di De Gaulle, Mitterand, Chirac, Sarkozy e ora di Hollande, sono larghe, lunghe e ben tenute. La spiaggia di Cabasson, quella di Leoube, quella dell’Estagnol, a giugno e settembre sono un vero e proprio tuffo nella quiete. Poca gente, tanto spazio. Chilometri di sentieri percorrono il litorale di questo tratto di Provenza, l’estrema punta sud della regione, collegando le varie spiagge e baie e i paesi lungo la costa, e un trekking immersi nella macchia mediterranea è un vero e proprio must da queste parti. Ma non sono solo le spiagge a farla da padrone in quest’area che approssimativamente va dal paese di Le Lavandou, a dir la verità piuttosto bruttino, a Hyeres, bella cittadina all’inizio della presqu’îles de Giens. Alle spalle del litorale si estendono ettari ed ettari di vigneti inframmezzati da stupendi castelli e ville da sogno.

 

Qui il vino è re. Rosé Côtes de Provence, ovviamente, Chateau Malherbe, Chateau de Brégançon, Chateua Leoube, Domaine des Sanglier, alcuni dei produttori migliori, ma anche dei rossi sorprendenti. Terra di vino, di mare, ma anche di graziosi villaggi abbarbicati sulle colline. Come Bormes les Mimosas. Le sue case color pastello, le sue strette viuzze in salita, i suoi bar con la vista che spazia sul mare, i suoi ristoranti dove assaporare una classica cucina provenzale, fanno di questo paesino che sembra uscito da un quadro di Paul Cézanne una meta obbligatoria per chi si trova a passare da queste parti. Nella parte nuova di Bormes les Mimosas, poi, ha sede un ristorante che, da solo, vale un soggiorno in zona. Una stella Michelin, guidato in cucina da Jérôme Masson, con una terrazza con vista mozzafiato e un menù capace di mischiare in maniera perfetta tradizione e sperimentazione, La Rastègue è sicuramente uno degli indirizzi più apprezzati dai gourmet di questa regione.

 

Tutto questo basterebbe già, molto probabilmente, per invogliare a visitare Bormes les Mimosas e i suoi dintorni, ma non è finita. Perché l’attrazione regina di questo angolo di Provenza è l’arcipelago delle isole di Hyeres. A breve distanza in traghetto sia da Hyeres che da le Lavandou, ma anche dal piccolo e tranquillo paesino di La Londe, queste isole sono un piccolo paradiso piazzato in mezzo al mar Mediterraneo.

Tappa fissa di molti velisti, sono un angolo incontaminato e rappresentano un momento di evasione, anche in alta stagione, dalla calca delle località balneari e dalle spiagge della costa. Porquerolles, Port Cros e Ile du Levant, sono le tre isole che formano l’arcipelago. Tutte e tre stupende, tutte e tre con la propria anima e le proprie caratteristiche, tutte e tre salvaguardate dal punto di vista ambientale. Porquerolles è la più grande, la più frequentata, la più occidentale. A forma di “croissant” è ricca di spiagge, di percorsi sterrati per lunghe camminate o giri in bici. Ha un bel porticciolo con molti ristoranti, piuttosto turistici, e alcuni alberghi molto belli ma anche molto cari.

Parco naturale dal 1963, l’isola di Port Cros è invece decisamente più selvaggia. Tante calette punteggiano la costa ma mancano le lunghe spiagge di sabbia che sono il vanto di Porquerolles. Qui l’offerta alberghiera è limitata, così come i luoghi di ristorazione, ma Port Cros, da sempre, è bella proprio per questo. L’Ile du Levant è l’ultima delle isole dell’arcipelago. Riserva naturale è una delle mete più note in Europa per la pratica del naturismo che, in Francia, a differenza dell’Italia, è da sempre molto in voga. Ripide strade portano al villaggio principale dove regna la quiete e dal quale si possono raggiungere alcune spiagge e alcuni percorsi davvero stupendi. Isole, vino, mare, spiagge, villaggi, quest’area del Var è davvero tutta da scoprire, anche a settembre.

 

( Fonte viaggi.repubblica.it )