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I produttori: non manderemo piu’ vino al Gambero Rosso


 


Hanno accolto in massa l’invito del presidente del Consorzio Colli: “Accanimento contro di noi”


Bologna, 14 novembre 2010 – SI INGROSSA il plotone dei viticultori bolognesi che non parteciperanno pi alla selezione per la guida ai Vini dItalia del Gambero Rosso.
Dopo la lettera aperta di Francesco Lambertini (Tenuta Bonzara) e linvito diramato dal presidente del Consorzio Vini Colli Bolognesi, Francesco Cavazza Isolani, molti produttori hanno deciso di non inviare pi le loro bottiglie alla guida che per due anni consecutivi ha bocciato senza appello lintero comprensorio vinicolo di Bologna. Un giudizio negativo dal quale si salvano solo sei cantine, a cominciare proprio dalla Bonzara, e che si replica senza accenni di miglioramenti da quando il responsabile regionale diventato il romagnolo Giorgio Melandri. lui, e non tanto lintera guida, il destinatario di un boicottaggio che raccoglie ladesione di un altro ex presidente del Consorzio bolognese, il conte Luca Visconti di Modrone, titolare della tenuta Tizzano, a Casalecchio: Aderisco allinvito del nostro presidente e sottoscrivo le ragioni della posizione assunta. Poi c da dire che forse le guide in generale non meritano tanto clamore. Non hanno la credibilit e linfluenza che pretenderebbero. Sono altri i canali che governano le vendite e il successo di un vino. Ma certo che lindiscutibile accanimento del signor Melandri richiede una presa di posizione comune.
 


Con le stesse considerazioni si schiera anche Francesca Zanetti (La Mancina di Monteveglio), fresca del successo ottenuto dal suo Comandante della Guardia alla selezione mondiale promossa dalla rivista Decanter: La nostra una decisione meditata. Non manderemo pi i vini. Sulla stessa linea donda Carlo e Letizia Gaggioli: Ci confrontiamo alla pari, con risultati eccellenti in tutti i concorsi nazionali. Beh, da quando arrivato Melandri abbiamo disimparato a fare il vino? Non la possiamo pi accettare in silenzio.
Vanno nel dettaglio Antonio Capelli e Mario Pirondini, della Corte DAibo (Monteveglio), una delle sei cantine comunque salvate dal Gambero: Abbiamo avuto modo di conoscere personalmente Melandri. E apparso lontano anni luce rispetto al nostro modo di essere non solo in termini professionali ma soprattutto culturali. S, perch fare vino come lo facciamo noi piccoli produttori significa fare le migliori uve possibili. Non ci sono scorciatoie. Poca tecnologia, poche bottiglie, tanto lavoro e tanti sacrifici e soprattutto un continuo mettersi alla prova. Melandri al contrario sembra avere solo certezze assolute. La sua concezione del vino personale, saccente e prescinde dalla valutazione delle caratteristiche sostanziali della tipicit per ricadere in una sfera di insopportabile autoreferenzialit.
 


SEGNALATI proprio dal Gambero Rosso per lottimo rapporto qualit-prezzo e appena premiati in diversi concorsi, anche al Monticino (Zola Predosa) condividono lindignazione e la reazione alla stroncatura: Cos si disprezza e si rischia di vanificare un lavoro serio fatto da tante aziende e da un intero comprensorio cresciuto tanto negli ultimi anni, dice Ruggero Morandi.
Ha preso carta e penna per scrivere ai colleghi dei colli bolognesi Carla Cavara (Azienda Folesano, Marzabotto): Perch il Gambero Rosso ci riserva questo giudizio acido e malevolo? Ma Melandri, curatore della guida, conosce il nostro territorio? Conosce la geologia unica dei nostri suoli? E quando parla con velato disprezzo dei nostri vitigni internazionali, sa che gli interscambi di barbatelle e vini con la Francia erano da noi prassi consolidata gi nellOttocento? Da buon romagnolo promuove, pro domo sua, la Romagna; l, ci dice, la nuova Bolgheri. E allora per avere le pagine necessarie al Sangiovese deve eliminare lo spazio dei colli bolognesi. E noi lo libereremo dalla fatica necessaria


( Fonte Il Resto del Carlino )


 


Osservazioni di Winetaste


Non conosco personalmente Melandri, ma invece conosco molto bene alcuni produttori della zona dei Colli Bolognesi, tra i quali il dott. Gaggioli e la figlia Maria Letizia.


Questa gente che il vino lo produce ( e bene ) da molti anni, quando ancora Melandri forse andava alle medie, ed ho trovato scandaloso per non dire vergognoso quanto denunciato in massa dai produttori dei Colli Bolognesi.


Non possibile, se tutto quanto denunciato fosse vero, ( il se d’obbligo fino a che non avremo sentito anche l’altra campana )  che un responsabile regionale di una qualsiasi guida, si ponga con la saccenza e supponenza raccontata dai produttori, e cosa ancora piu’ grave penalizzare una intera zona per lasciare piu’ spazio a produttori a lui vicini.


Quest’anno, per mia scelta editoriale, non ho pubblicato nessun elenco di nessuna guida, ed alla luce di questi avvenimenti , se corrispondessero al vero, mi convinco a maggior ragione di avere fatto molto bene.


Tutta la mia solidariet ai produttori dei Colli Bolognesi.


Con stima ed amicizia.


Roberto Gatti

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Giudice degustatore ai Concorsi Enologici Mondiali più prestigiosi tra i quali:

» Il Concours Mondial de Bruxelles che ad oggi ha raggiunto un numero di campioni esaminati di circa n. 9.080, dove partecipo da 13 edizioni ( da 9 in qualità di Presidente );

>>Commissario al Berliner Wine Trophy di Berlino

>>Presidente di Giuria al Concorso Excellence Awards di Bucarest

>>Giudice accreditato al Shanghai International Wine Challenge

ed ai maggiori concorsi italiani.