I vini stellari made in Trasimeno: una tenuta da favola sul lago, la creatura di George Lucas

Tre etichette pregiate: quel taglio originale firmato Skywalker. Varietà autoctone come Ciliegiolo, Foglia tonda, Pugnitello e Sanforte insieme alle star dei vitigni internazionali

 

 

Nessuno lo urla perché vini buoni così non hanno bisogno di spot, ma è inutile girarci intorno: queste bottiglie umbre sono – solo per la cronaca – di George Lucas, il regista di Guerre Stellari (fra gli altri capolavori). Ha scelto l’Umbria e segnatamente questo pendio del lago Trasimeno che guarda dall’alto Passignano e l’Isola Maggiore, per la sua proprietà: una tenuta che produce tre vini di pregio (un bianco e due rossi). Il nome dell’azienda rimanda alla saga cinematografica (come nascondersi?): Viandante del Cielo tradotto in inglese, Skywalker. George Lucas è anche proprietario della Skywalker Vineyards che oltre a Viandante del Cielo gestisce altre due proprietà vinicole, in California e Provenza.

 

 

 

 

Siamo sulla sponda nord del lago Trasimeno dove la vite è coltivata da millenni. Viandante del Cielo, il suo progetto e le sue ambizioni, ci vengono illustrate dal direttore Joao Almeida, anima appassionata di questa scommessa. Un incontro, il nostro, grazie all’agenzia PR Comunicare il Vino di Riccardo Gabriele. È in un luogo di alto fascino che si sviluppa intorno a un Convento di Frati Cappuccini del XVI secolo, che incorona il punto più alto della tenuta. I 24 ettari totali comprendono 4 ettari di vigneto, piantati lungo le strette terrazze che si affacciano sul lago, con un’altitudine che va dai 330 ai 370 metri sul livello del mare ed esposizione Sud/Sud-Ovest. Il lago crea un microclima molto particolare e aiuta a mantenere elevati i livelli di umidità anche nei mesi più caldi. “Nel 2007 Skywalker fonda Viandante del Cielo, nome scelto per onorare sia le radici oltre oceano – viene spiegato -, che l’energia spirituale di quest’antica terra.

 

 

Il progetto di Viandante del Cielo ha coinvolto i pluripremiati enologi Maurizio Castelli e Mery Ferrara, i quali hanno seguito passo dopo passo l’evoluzione della cantina fin dai suoi primi giorni. A loro – raccontano in azienda – si è aggiunto un altro membro chiave del team di Viandante del Cielo, Gabriele Gorelli che nel febbraio 2021 è diventato il primo italiano a ricevere la più alta qualifica nel mondo del vino, quella di Master of Wine, che ha collaborato nella fase iniziale del progetto”.
La Cantina è biologica certificata, si pratica la permacoltura a conferma dell’approccio alla coltivazione non invasivo e le viti sane sono quelle che crescono in simbiosi con il resto della natura. Le viti sono piantate ad una densità insolitamente alta di 10.000 viti/ha, con l’intento di stimolare la sana competizione per i nutrienti e rafforzando la struttura delle radici, che affondano in un terreno molto particolare, un misto di depositi argillosi lacustri del Pleistocene e di arenarie e marne dell’Oligocene-Miocene. Frammenti di roccia calcarea danno al terreno un carattere particolare, fornendo quell’elemento di tensione che conferisce profondità e carattere ai vini. Skywalker, qui non c’è proprio nulla di immaginario.

 

La cantina è stata costruita intorno ai vini e non viceversa. Completata nel 2020, è un edificio elegante e affusolato, situato nella collina in modo da avere minimo impatto visivo e massima efficienza di vinificazione. Qui, i tre vini di Viandante del Cielo fermentano e maturano in vasche di cemento e barrique di rovere appositamente progettate.
Il primo vino è una creazione audace di impressionante struttura e equilibrio grazie al blend di Cabernet Sauvignon ed una proporzione minore di Merlot, si chiama Viandante perché esprime appieno lo spirito della Azienda.

 

 

Il secondo vino è un blend ricco, vivace e aromatico, di grande finezza, in cui la varietà autoctona Ciliegiolo è completata da altre tre varietà rosse che sono state a lungo coltivate da queste parti; il nome Pristinvm deriva dalla parola latina che significa “antico, originale, tradizionale”. Il terzo vino è un bianco complesso, a base di Chardonnay, che può evolvere in bottiglia per anni, viene battezzato Lungolago, in onore allo specchio d’acqua che ha tanta influenza sulla vita e la salute delle viti.

Entrambi i vini rossi, Viandante e Pristinvm, fermentano in vasche di cemento a forma di tulipano dal color vinaccia. Queste vasche sono state prodotte in Veneto appositamente per Viandante del Cielo, nella misura di 43hl. Lungolago, il vino bianco di Viandante del Cielo, è fermentato in botte, con una parte che viene poi trasferita in vasche di cemento o acciaio per aggiungere all’ elevata complessità una tensione vibrante.

 

Tutti e tre i vini della tenuta sono affinati in botte, a temperatura e umidità controllate. Qui, i vini raggiungono la perfezione in una selezione di botti di rovere francese, con periodi di invecchiamento che vanno dai sei mesi del Lungolago ai quattordici mesi nel caso del Cabernet Sauvignon/Merlot di Viandante del Cielo.

Il risultato è una collezione di vini pregiati, disponibile in quantità limitate, destinata ai palati più esigenti, curiosi di esplorare nuove frontiere e desiderosi di attraversare i continenti.

 

( Fonte Corrieredellumbria.it )