Home Curiosità Il “ Manzoni Liquoroso “ che estasiò Veronelli

Il “ Manzoni Liquoroso “ che estasiò Veronelli

Davanti a questo vino, il padre di tutti noi enoappassionati il maestro Luigi Veronelli, ritenne opportuno inchinarsi. Perchè non si tratta solo di un grande vino , ma anche di un prodotto unico.

Non sto parlando di un grande cru toscano, o piemontese o di un Bordeaux Superieur, ma di di un vino prodotto sulle colline di Conegliano- Valdobbiadene : piu precisamente sulle alture che circondano la Scuola Enologica G. B. Cerletti , una delle piu antica del mondo.

Una produzione limitatissima, sperimentale, che ha esaltato il palato di noi tutti appassionati con le sue morbidezze ed una sequenza di profumi affascinante e, soprattutto, inedita.

Si chiama semplicemente Manzoni Liquoroso e si presenta in una bottiglia da 0,33 cc lunga e stretta, con la sua etichetta dorata forse un po anonima. Per intuirne la complessità, basti dire che nasce da un uvaggio di incroci Manzoni : 13.0.25 ( Raboso x Moscato d ‘Amburgo ) e 1-50 ( Trebbiano x Traminer ) vitigni pressochè esclusivi che la scuola enologica G. B. Cerletti custodisce gelosamente, come una preziosa eredità dei lunghi anni d’insegnamento e di sperimentazioni che qui vi svolse il prof. Manzoni.

E se la materia prima già di per se ricca e complessa, la macerazione prefermentativa a freddo e la vinificazione secondo il metodo Libutti cui vengono sottoposte le uve , esaltano la varietà di profumi e le loro complesse combinazioni.

 Ne deriva un vino di colore ramato che, ruotando nel bicchiere, lascia archetti fitti con lacrime grasse, che raccontano di un vino ricco, opulento. Al naso si propone con un impatto intenso e delicato allo stesso tempo, che si libra tra sensazioni fruttate, inizialmente di pesca ed albicocca, per virare poi al melone fino ad un esotismo che ricorda il nespolo giapponese e l’ananas maturo. Tutto l’ insieme sempre su uno strascico di sensazioni floreali di rosa e ciclamino che terminano con una punta vegetale che ricorda la menta piperita. Un vero bouquet di profumi solari ed affascinanti, che combinano intensità, eleganza e complessità. L’ analisi gustativa, poi, non delude le grandi attese che i profumi hanno suscitato : un vino morbido e rotondo, abbastanza caldo ( 11 gr. di alcool ) , gentile ed elegante, di giusta freschezza, il tutto in armonia ed in equilibrio con una presente e piacevolissima sapidità.

Intenso, sprigiona tutto il suo fruttato tra lingua e palato, per poi proseguire in un finale lungo ed accattivante, per chiudere il tutto con una delicata nota aromatica.

Insomma un grande vino da fine pasto ed ancora meglio da meditazione , da servire a 12-14 gr ma , soprattutto da odorare a lungo, ed alla fine inchinarsi davanti a lui, proprio come fece il Grande Luigi Veronelli !

Roberto Gatti