REGGIO EMILIA (gen. 2007) – La globalizzazione non è soltanto competizione, ma è soprattutto una grande opportunità di mercato.
Così venerdì sera a Montecavolo il ministro per le politiche agricole, alimentari e forestali, Paolo De Castro, ha concluso il convegno promosso dallamministrazione comunale di Quattro Castella sul tema Il futuro dei prodotti tipici nel mercato globale.
Tantissima gente, oltre 400 persone, hanno gremito la sala Grasselli per incontrare il ministro accolto dal saluto del sindaco di Quattro Castella Cesare Beggi che ha ricordato come il concetto di tipicità vada applicato anche al di fuori dei confini dellagro-alimentare per diventare volano di sviluppo del nostro sistema produttivo e della nostra attrattività turistica. Il tutto mirato a una valorizzazione complessiva della reggianità e, per restare a noi, dei territori matildici in uno scenario che non può più essere ristretto entro i confini nazionali, ma deve guardare oltre le Alpi per confrontarsi con il resto dEuropa. Locale e globale, dunque, come elementi della stessa espressione produttiva, tanto il settore agro-alimentare quanto per quello turistico.
Dopo il sindaco, è intervenuto lassessore comunale alle attività produttive Vittorio Azzimondi, che ha indicato al Ministro le cifre del comparto agro-alimentare a Quattro Castella: oltre 350 aziende agricole, di cui 30 dedite allallevamento di bovini da latte per una produzione di oltre 160.000 quintali di latte, quattro latterie, una cantina sociale e numerose aziende produttrici di parmigiano-reggiano, carne, aceto balsamico e olio. Sono cifre eloquenti, questi imprenditori attendono misure concrete di sostegno e chiedono al Governo risposte che vadano nella direzione di premiare i loro sforzi.
Dopo Azzimondi, hanno preso la parola lassessore provinciale allagricoltura Roberta Rivi, il presidente degli agronomi reggiani Alberto Bergianti, il presidente del Consorzio Parmigiano-Reggiano Giuseppe Alai e il vicepresidente del Consorzio tutela dei vini tipici Luigi Peri.
Infine, è toccato al ministro raccogliere tutte le questioni aperte e tentare di dare alcune risposte sugli argomenti affrontati, dalla procedura sul Parmesan alla piaga del vino zuccherato, dai problemi dellexport alla valorizzazione dei marchi di tutela.
De Castro non si è sottratto alle sollecitazioni dei relatori. Il ministro ha ricordato innanzitutto il difficile contesto europeo nel quale si gioca il futuro dellagricoltura italiana. UnEuropa ha spiegato il ministro che ha quattro distinte culture agro-alimentari. Dal liberismo di Londra al neo-protezionismo avanzato dai nuovi paesi europei, il contesto europeo è quanto mai variegato e quindi diventa difficile difendere delle posizioni a Bruxelles se non si ricercano prima alleanze con altri paesi, cercando soprattutto di capire i punti di vista degli altri.
De Castro ha parlato della ormai prossima riforma del vino (Noi e la Spagna intendiamo portare a casa i contributi per lutilizzo del mosto concentrato o, in alternativa, il divieto di zuccheraggio del vino esteso anche agli altri paesi), dellexport (Non basta più fare un buon prodotto, ora bisogna saperlo vendere, prendendo spunto dai produttori australiani, canadesi e sudafricani) e della vendita diretta (Con la vostra conterranea, la senatrice Leana Pignedoli abbiamo inserito in Finanziaria una norma per promuovere la vendita diretta dei prodotti nei mercati locali) spronando le imprese a non aver paura della globalizzazione: Vedo troppo pessimismo in giro ha spiegato il Ministro eppure quello agricolo non è un settore che se la passa peggio di altri comparti, come il tessile o il manifatturiero.
La soluzione per De Castro è il governo dellofferta. Dovete migliorare la qualità organizzativa per arrivare sui mercati senza produrre più di quanto richiesto. La globalizzazione non è un male assoluto, basti guardare lesempio dei nostri risicoltori che hanno vissuto unannata eccezionale nel 2007 nonostante larrivo di altri paesi sul mercato. Lallargamento dellEuropa è una grande opportunità, ma per competere ci vuole soprattutto una grande capacità organizzativa.
La serata si è conclusa con una degustazione di prodotti tipici offerti dalle aziende locali. Vino, erbazzone, salumi e limmancabile forma di Parmigiano-Reggiano con tanto di assaggio da parte del ministro.
( Fonte Emilianet )