“La mia prima reazione? Basta, mollo tutto. Adesso vedrò che cosa posso fare”. Il vignaiolo di Cuneo, multato per lavoro nero per aver invitato tre amici a vendemmiare, racconta con rammarico e preoccupazione la vicenda a La Stampa. Spiega che era una giornata di festa per lui e la sua famiglia e che mentre erano intenti a vendemmiare hanno ricevuto la visita improvvisa degli ispettori del lavoro.
A nulla sono valse le giustificazioni di Battista Battaglino: “Sono amici che mi aiutano, da solo non ce la faccio. Per ringraziarli gli offro solo una cena”, ha spiegato il proprietario al quotidiano di Torino. Perché Battista il vino non lo vende, lo produce per sé. Ma questo non ha impedito la maxi multa.
Battaglino deve presentarsi domani alla direzione provinciale del Lavoro di Cuneo, per portare i documenti e apprendere quanto dovrà pagare come sanzione. “Non ci hanno detto di quanto sarebbe stata la multa – dice Battaglino -. Siamo andati alla Coldiretti e abbiamo scoperto dei 3900 euro a persona”.
“I familiari fino al quarto grado – spiega Pasquale Mottolese, direttore dell’Ispettorato di Cuneo – possono aiutare senza formalità. Per tutti gli altri occorrono i voucher”. Sarebbero tre le persone “fuori legge”. Il Jobs Act (decreto legislativo 151/2015, dal 24 settembre) cambia la maxi sanzione, prevedendo una multa da 1500 a 9000 euro pro capite per attività irregolare fino a 30 giorni. Il giorno contestato è uno, dunque è possibile il minimo. “La cifra di cui si è parlato va ridimensionata di molto – precisa Mottolese -, ma la comunicheremo all’interessato”.
( Fonte huffingtonpost.it )