Home Arrabbiature Imprenditore del vino arrestato, sequestri anche in Maremma

Imprenditore del vino arrestato, sequestri anche in Maremma

L’aretino Antonio Moretti è ai domiciliari insieme al figlio Andrea: reati tributari e autoriciclaggio contestati dalla Procura. La famiglia ha molti beni in provincia.

GROSSETOAssociazione a delinquere finalizzata alla commissione di reati tributari, bancari, fallimentari e riciclaggio le ipotesi di reato. Con queste accuse sono finiti ai domiciliari l’imprenditore aretino del vino e della moda Antonio Moretti insieme a suo figlio AndreaMarcello Innocenti, ragioniere del gruppo e Paolo Farsetti, responsabile della linea di abbigliamento. Il giudice per le indagini preliminari ha poi disposto la misura interdittiva dall’attività imprenditoriale per altre nove persone. Complessivamente sono 16 gli indagati.. La Procura di Arezzo che ha coordinato l’inchiesta della guardia di finanza ha anche disposto il sequestro di 179 immobili, 500 ettari di terreni per lo più adibiti a vigneti in Toscana, Sicilia ed Emilia Romagna, 14 società e marchi per un valore di 25 milioni e mezzo di euro. Nell’elenco dei beni sequestrati figurano la tenuta Sette Ponti in Toscana e il Feudo Maccari in Sicilia, e il marchio Pull Love, i cui negozi, essendo in franchising, non sono toccati dall’inchiesta. Moretti ha tra l’altro aziende vinicole anche a Bolgheri ed in Maremma, a Magliano in Toscana dove ha sede la società Poggio al Lupo.

Una notizia, quella dell’arresto dell’imprenditore aretino, che ha scosso la Maremma, dove i Moretti sono molto conosciuti per i tanti legami che da sempre hanno avuto con il territorio, dove hanno acquistato immobili di pregio e dove hanno fatto investimenti imprenditoriali importanti. La guardia di finanza, insieme al Procuratore capo di Arezzo Roberto Rossi non hanno fornito il dettaglio dei beni sequestrati: quello che è trapelato è che in Maremma sono stati messi i sigilli ad alcuni terreni di proprietà dell’imprenditore finito ai domiciliari.

Il sistema che sarebbe stato scoperto grazie all’indagine della guardia di finanza sarebbe tutto incentrato sulla filiera del tessile, l’altro settore d’investimento della famiglia Moretti. Lo schema seguito consisteva nel portare aziende tessili «a ben posizionarsi sul mercato di riferimento per poi avviarle, in mano a prestanome, alla decozione senza corrispondere imposte e contributi e non rientrando dagli affidamenti ricevuti dal sistema bancario». Le società fallite erano poi rimpiazzate da altre e le disponibilità sottratte fatte confluire in un nuovo assetto patrimoniale ed imprenditoriale, diversificato anche in altri settori – da quello immobiliare al turistico e al vitivinicolo – «schermato

con l’interposizione di entità giuridiche di diritto estero». Nella maxi operazione della guardia di finanza sono stati sequestrati, oltre ai 179 immobili, anche auto di lusso con targa estera e un maneggio con 40 cavalli, altra grande passione della famiglia Moretti.

( Fonte Il Tirreno )