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In provincia di Trapani vino sfuso a 15 centesimi al litro

Con 15-20 centesimi al litro non vengono coperti i costi di produzione, con effetti devastanti sulla viticoltura trapanese, centinaia di aziende sono a rischio chiusura.

 

foto Giacomo Manzo

 

La Confederazione Italiana Agricoltori siciliana, lancia l’allarme per la situazione non piu’ sostenibile, determinata dai prezzi al ribasso del vino sfuso trapanese, la provincia piu’ vitata d’Italia.

 

E’ stato chiesto un incontro urgente con l’assessore regionale Edy Bandiera, che dovrebbe tenersi a brevissimo, data l’urgenza e la gravità della situazione.
Antonino Cossentino, Presidente della CIa Sicilia Occidentale, ha rilasciato questa dichiarazione : ““C’è una grave crisi di mercato in atto e sotto gli occhi di tutti che sta mettendo in ginocchio la zona del Trapanese che, ricordiamo, è la provincia italiana più vitata. Occorre un intervento deciso per scongiurare il peggio e permettere a centinaia di aziende di continuare a sopravvivere” .

Questo durante un incontro al quale era presente Antonio Lombardo, deputato M5S e componente la Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati, il quale presenterà una interrogazione parlamentare sull’argomento, in modo da trovare soluzioni a questa grave situazione. Erano presenti anche le cantine Sant’Antonino, Fiumefreddo, Petrosino e San Francesco di Paola.

Il prezzo medio dell’Ismea è stabilito in 54 centesimi/litro, lo scorso anno il vino sfuso veniva venduto a 40/45 centesimi, mentre oggi è crollato a 15/20 centesimi/litro.

 

 

Il vino comune da tavola non ha una disciplina rigorosa come Le Doc ed Igt, è regolamentato dal Testo Unico legge 238/2016 che permette una resa massima di 500/q.li x ha, mentre in Sicilia le rese si aggirano tra i 160 ed i 200 q.li/ha

vigneti in provincia di Trapani
La proposta della Cia è quella di abbassare il limite massimo di produzione, dagli attuali 500/q.li x ha alla metà, ovvero 250 q.li/ha, cosi’ come di abolire lo zuccheraggio del vino, di cui tanto abbiamo trattato su queste pagine con centinaia di articoli ( leggi qui ) , ammesso in Francia, Germania ed in alcune zone d’Italia come il Trentino, la Valle d’Aosta ed il bellunese. Mentre nella altre regioni italiane è considerato una frode, un vero e proprio reato.