Home News Istria, il parassita killer uccide 50mila viti

Istria, il parassita killer uccide 50mila viti

È la flavescenza dorata, danno stimato in 1,75 milioni di euro. Le zone più colpite nell’area di Buie e nel Parentino

 

POLA. Purtroppo si stanno avverando le pessimistiche previsioni sulla diffusione e sui devastanti effetti della flavescenza dorata sui vigneti istriani: gli agricoltori dell’Istria nord occidentale hanno dovuto estirpare e distruggere con il fuoco 50.000 viti sulla superficie coltivabile di 33,2 ettari. Tradotto in altri termini sono venuti a mancare 2.220 ettolitri di vino per un danno materiale stimato su 1,75 milioni di euro.

 

Come fa sapere il ministero croato dell’Agricoltura, la flavescenza dorata sta colpendo soprattutto i vigneti del parentino e del buiese, per la precisione le località di Abrega, Castellier, Visinada, Cittanova, Verteneglio, Villanova, Buie, San Lorenzo, e Petrovia. E si raccomanda di procedere alle misure di prevenzione nell’area compresa tra Salvore, Castelvenere e Momiano a nord dell’Istria, quindi tra Piemonte, Montona e Caroiba a est nonchè Mondellebotte e Villanova di Parenzo a sud.

Prevenzione vuol dire estirpazione: se è colpito meno del 20% del vigneto vengono estratte e bruciate le viti infette, se la percentuale è maggiore si rende necessario distruggere tutto il vigneto per evitare la diffusione del contagio. I vigneti ancora incontaminati invece devono venire sottoposti al trattamento preventivo contro il vettore del contagio, ossia la cicalina americana.

 

La flavescenza dorata è una fitoplasmosi appartenente al gruppo dei giallumi della vite contro la quale non è stato ancora individuato un trattamento chimico adatto. Il nome viene attribuito alla colorazione gialla dorata che assumono le foglie, i tralci e i grappoli di vitigni a bacca bianca una volta colpiti.

 

La malattia è stata registrata ufficialmente in Istria alla fine del 2014 proveniente dalla Croazia continentale dove ha fatto la sua apparizione alcuni anni prima, per la precisione nel 2009 nella regione di Karlovac. Secondo Marijan Bubola, dell’Istituto di Agraria e Turismo di Parenzo, la malattia si è diffusa a causa della scarsa informazione in merito al problema da parte dei viticoltori che erroneamente l’hanno sottovalutata considerandola un fenomeno passeggero senza effetti dannosi.

Tra i produttori vitivinicoli istriani più colpiti risulta Luciano Visintin di Verteneglio che sta attraversando una fase esistenziale di gioie e dolori: le gioie sono dovute alla proclamazione del suo terrano quale miglior vino rosso al mondo da parte della prestigiosa rivista britannica Decanter. È stato invece un gran dolore estirpare 9,7 ettari di vigneti, quasi un terzo di quanti ne dispone.

 

 

( Fonte Il Piccolo )